COMMENTO DELLO SCRITTORE VITTORIO RUSSO AL POST DI PASQUALE IORIO SUL FILM DOGMAN

domiziana-castel-volturno (1)CASTEL VOLTURNO PINETA GRANDECASTEL VOLTURNO VILLAGGIO COPPOLA
Convengo Pasquale! Mi rifiuto di vedere “Dogman” anche se mi precludo la possibilità di criticarlo. Mi basta sapere che si alimenta, esso pure, del luogo comune secondo cui Castel Volturno = Degrado. Perciò lo rifiuto. Niente altro. Non scrivo per orgoglio di appartenenza ma perché stanco dei parassiti del pensiero unico, di quelli che diventano filosofi col cervello degli altri, stanco dei denigratori capaci di suonare la grancassa del rumore senza conoscere la sensibilità del violino, stanco delle mosche attratte dalle carogne. Chiedo loro, se ne sono capaci, amici intellettuali famosi e sconosciuti, di fare arte e cultura parlando di quello che di buono c’è nella gente autentica di qui, ricordando un attimo solo di gloria di questa terra cercandolo nei venticinque secoli della sua storia? Possibile che i parassiti del pensiero dominante vi trovino solo il fango e le sabbie mobili del marciume estremo? Sanno questi diffamatori professionisti quanti fiori nascono sul letame, più profumati di quelli di serra? E allora che si confrontino sul piano dei valori veri! E noi, gente di qui, percorriamola per intero la strada della civiltà di questi luoghi, noi per primi smettiamola di essere popolo di morti, ritroviamoci nutriti dalla nobiltà del mos maiorum ancorché sepolto nell’oblio della pigrizia. Raccontiamola la storia della civiltà che ha camminato lungo la Domiziana, dei popoli che l’hanno percorsa lasciandoci retaggi preziosi. Gli stessi oggi screditati da chi queste contrade percorre con passo frettoloso solo per attingere immagini epidermiche, dimenticando che Domiziana non è solo decadimento ma strada di civiltà remota. Un percorso bimillenario che come un arco attraversa il tempo, dal secolo di Papinio Stazio al futuro da scrivere ancora che ci congiunge alle sponde del futuro e nutre il germe della prossima civiltà del Mediterraneo, euro-africana, piaccia o meno… Raccontiamole soprattutto le mille e una notte di questa storia che è uno scrigno di meraviglie e contiene un sogno di immortalità… Io ci sono.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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