CASTEL VOLTURNO. “Villaggi Globaliâ€
Lo scrittore e attore Peppe Lanzetta, invitato dal gruppo associativo dei “Villaggi Globali†rappresentato da Raffaele Cortile, ha presentato il suo ultimo libro “Infernapoli†presso la Casa del Bambino dei padri comboniani di Castel Volturno. In una sala ricolma di appassionati della cultura e soprattutto del confronto letterario, l’ironia, la simpatia, la drammaticità e l’umanità dello scrittore Lanzetta ha entusiasmato tutti. Cosa si può dire di questa ultima fatica di Peppe Lanzetta? “Possiamo semplicemente dire – asserisce Lanzetta – che è la storia di un boss della camorra che ama la Callas ed è devoto di Padre Pio. Un racconto che esalta e analizza non le comuni caratteristiche di un rappresentante dell’Anti-Stato, ma l’anima di un padrino napoletano che si ispira ai grandi esempi criminali del cinema, ma che nel contempo è devastato nell’anima dallo scontro con le figlie, nonché dalle vicissitudini quotidiane di una Napoli tentacolare, periferica e sub-urbana, che parte da Pinetamare e finisce a Torre Del Greco†. InferNapoli sta ad indicare, secondo quanto traspare dalla lettura del testo, un inferno interiore ed esteriore vissuto dal boss nella criticità di una città fatta di storie e dolori, di miserie umane e vita quotidiana dei quartieri periferici. Emozionante la lettura di una poesia che nasce dalla visione-esperienza della ferrovia come luogo di passaggio: via di “carne umana†e dei suoi dolori che non hanno distinzione di razza, colore della pelle, ma che hanno in comune i disagi e i drammi quotidiani delle realtà metropolitane dell’era contemporanea. Una sorta di globalizzazione della condizione umana nella periferia partenopea. In questo contesto nasce una nuova figura di boss, che nella visione di Lanzetta, “non fa più paura, ma pietà â€.