CASO MARO’ IN INDIA: LE SOLITE DIMENTICANZE

 di Raffaele Cardillo

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Dopo l’ennesima sparata del trio delle meraviglie vedi Renzi-Pinotti-Mogherini circa l’internazionalizzazione del caso dei nostri marò La Torre-Girone, per portare l’attenzione del mondo su una vicenda che ha del ridicolo e che, connota in maniera marchiana, l’irrilevanza e la scarsa stima che gode la nostra nazione a livello planetario.

Uno smacco d’immani proporzioni quello subito dallo Stato italiano, ossia tenere in stato di detenzione due nostri militari che svolgevano azione anti-pirateria, opera altamente meritoria e che, per un deprecabile scherzo del destino, per un mero errore di valutazione hanno tolto la vita a due pescatori indiani.

Nonostante l’evento fosse avvenuto in acque internazionali e quindi semmai si doveva istruire un processo, questi era opportuno celebrarlo in Italia, e non, come sostiene il colosso asiatico da propri tribunali.

Di fatto questa triste e drammatica vicenda si protrae dal lontano febbraio/2012, benché il transitare di tre governi che non hanno saputo adoperarsi al meglio per la risoluzione di questo intricato contenzioso.

La coltre del silenzio sull’argomento si sviluppa per lunghi periodi ed è intervallata, ogni tanto, da improvvisi risvegli che durano lo spazio di un mattino.

Si ha quasi l’impressione che si voglia rinunciare al dibattito e che non si abbiano le giuste motivazioni per contrastare le illogiche rimostranze della parte avversa.

Un gioco al massacro sulla pelle di due nostri connazionali lasciati al loro destino per l’insipienza e lo scarso peso contrattuale della nostra classe dirigente, che ha come carattere distintivo l’improvvisazione, senza avere alle spalle un’adeguata preparazione che garantisca i nostri interessi legittimi.

Una deriva di valori che sta trascinando, oltre le colonne d’Ercole, la navicella Italia.

A tutto ciò si aggiunge l’attacco transitorio ischemico che ha colpito il fuciliere La Torre, che si presuppone sia da addebitare allo stato di prostrazione in cui è caduto il nostro marò e al rendersi conto che la sua situazione è senza una via d’uscita.

La nostra ministra Pinotti si è subita recata al capezzale dell’infermo, era il meno che potesse fare!

Di rimando il nostro ministro degli esteri ha proferito una frase lapidaria che a nostro modesto avviso poteva risparmiarsi: ” alla luce dell’evento clinico che ha colpito il nostro connazionale, la situazione assume aspetti diversi …”.

Come se si dovesse attendere l’accidente vascolare per intraprendere nuove azioni.

Questa è la nostra personale interpretazione che potrebbe essere anche fallace, pur tuttavia, di là da ogni sterile polemica, resta il fatto che, a tutt’oggi all’orizzonte non c’è niente di nuovo!

Quello che ci fa sorridere è che in questo frangente deteniamo la Presidenza Europea e la già citata ministra Mogherini, è stata investita del ruolo di “lady Pesc”, ossia Alto Rappresentante della politica estera dell’Unione Europea: due cariche d’indubbio valore che potrebbero avere un notevole peso in un eventuale arbitrato internazionale con la controparte, portando a soluzione questa annosa e drammatica vicenda.

Non disperiamo, auguriamoci solo che il sopore non s’impossessi della mente del nostro trio famoso, sarebbe una grave iattura per il Paese, ma, soprattutto, per le due povere vite che hanno come unica colpa, l’aver eseguito un ordine e a rispettare la bandiera.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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