CASERTA. UN SUCCESSO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “UN PRETE …sto per educare raccontando†DI DON FRANCO GALEONE PRESSO LA CAPPELLA DEL SEMINARIO, IN PIAZZA DUOMO
di Paolo Pozzuoli
367 pagine, 5 capitoli, ‘una conclusione … per non finire’, una serie di ‘tabelle dalle quali emerge che …’, due quadri d’autore le due copertine, una bibliografia ideale ma straordinariamente densa e variegata, un autore che non ha bisogno di presentazione, un editore dalle radici casertane che ne mettono in risalto la bontà della cultura, due prefazioni di due eccellenti personalità , un titolo di 5/6 parole che, componendosi, scomponendosi, ricomponendosi, anticipano un poco il ricco e pregevole contenuto del libro che, per certi versi, coniuga magistralmente parabola e satira al fine di consentire al lettore di trovare la(e) risposta(e) finora cercata(e) invano al(i) quesito(i) rimasto(i) privo(i). E’ la sintesi del libro ‘Un PRETE … sto per educare raccontando’ di don Franco Galeone, edito da Spring Edizioni s.r.l., che si pregia delle presentazioni del Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, di Mons. Pietro Farina, Vescovo di Caserta, e del Salesiano don Tonino Palmese. Potremmo anche finire qui, laddove certi di essere onesti con noi stessi e di non fare torto alcuno a S. E. il Vescovo, all’editore, all’autore, a don Eugenio Fizzotti, al Sindaco di Caserta, al direttore dell’Istituto Salesiano, intervenuti alla presentazione del libro fondato sugli insegnamenti di don Bosco, in particolare l’amore, la famiglia, l’educazione. L’evento, celebrato presso la Cappella del Seminario, in Piazza Duomo, ha avuto un’eco tale da richiamare un pubblico davvero numeroso. Che, particolarmente attento, ha potuto e saputo vivere e regalare a don Franco un pomeriggio speciale. ‘La cosa più preziosa: un po’ del loro tempo’ – ha precisato don Franco nel ringraziare affettuosamente gli intervenuti – ‘che vuol dire avere a cuore la famiglia, l’educazione, la scuola’, le associazioni e coloro i quali (… ce ne scusiamo, ma è impossibile citarli tutti, condensati in circa due pagine) hanno contribuito a collaborare, a sponsorizzare e ad impreziosire il libro e ad … impreziosirlo. E don Franco, con l’occasione, ha subito messo in evidenza la genesi del libro, “un suggerimento dell’amico Franco Tosto a raccontare ‘voi avete ben qualcosa dopo 50anni di insegnamento ai giovani’ mentre cercavo un libro su <Famiglia, Educazione, Scuola>’ per poi concludere con un ‘regalo, un ricordo, un souvenir, costituito non da oro né argento ma da quattro chicche sapienziali: C’è una terra dei vivi e una terra dei morti: il ponte è l’amore. Perciò amate! Avete il pennello. Avete i colori. Dipingete il paradiso ed entrateci! Dio ci ha dato il viso, voi metteteci il sorriso. Perciò sorridete! Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni guardano le stelle. Guardiamole tutti!â€. L’amore, la famiglia, l’educazione, la scuola, la lealtà , il denominatore comune degli interventi in seno al vernissage animato e condotto in modo brillante dal dr. Vincenzo Nigro, direttore editoriale, della Spring Edizioni s.r.l.. Mons. Pietro Farina, nell’evidenziare il bisogno di testimoni e la carenza di educatori, ha sottolineato ‘come già scarseggiassero nel 1876; oggi ci sono insegnanti ma non educatori, stallieri ma non … cavalieri; e si è permesso alla TV di sostituirsi alla famiglia; buon proseguimento’. Quindi il sindaco, dr. Pio Del Gaudio, nel dichiararsi più che soddisfatto del ‘taglio del libro che compendia e trasferisce con maggiore speditezza tutta l’esperienza di una vita vissuta con i ragazzi’, ha posto l’accento sulle opere già fatte e su quelle in via di completamento per promuovere la cultura a Caserta, ‘città che si apre quanto più possibile al mondo della cultura, un mondo che ci stimola e ci guarda dall’alto’. E’ stata poi la volta di Anna Giordano che ha ricordato come “l’occasione sia stata importante per il coordinamento delle associazioni che si è adoperato per la promozione del libro che ha fatto capire tante cose e l’importanza di essere educatori’. A seguire, l’intervento di don Franco Gallone, Direttore dell’Istituto Salesiano, che ha messo in evidenza come don Franco Galeone, fatto tesoro del sistema di don Bosco, esperienza unica ed irripetibile, l’abbia adattato e trasmesso agli altri in modo giusto, completo e corretto, adattandolo ai luoghi, ai tempi, alle circostanze, alle persone. ‘Don Franco’ – ha precisato don Gallone – ‘sa leggere molto bene; la vera lettura è quando si legge con le giuste pause in modo che chi ascolta, capisce subito; il Signore gli ha dato queste belle doti e don Franco deve coltivarle non tanto per sé quanto per gli altri’.
Dulcis in fundo don Eugenio Fizzotti con la sua relazione. Un’analisi sottile, lineare e puntigliosa che compendia di tutto e di più – notata una inusuale, particolare tensione sul fondo di don Franco in religiosa concentrazione – a partire dall’osservazione colta nei disegni riportati su ogni capitolo e relazionata quale anticipazione e significato dello stesso ed arrivare ad alcuni accostamenti con il pensiero di Frankl. Insomma, una carrellata di osservazioni e di riferimenti. “Il libro†– ha esordito don Eugenio - “è un ponte d’amore verso il prossimo per insegnare il senso della vita ubriacata da valori che di etica hanno ben poco; nel libro, non di materiale scientifico ma di taglio educativo nel quale un compito particolare l’hanno avuto i suoi genitori, cogliamo un continuo messaggio rivolto alla gioventù ed ai genitori; necessario l’autocontrollo in modo da saper fronteggiare i rischi, le difficoltà , le responsabilità ; è importante che i genitori raccontino ai figli le esperienze fatte alla stessa età e confidare anche quelle negativeâ€. Poi ha continuato e concluso riferendo sull’educazione e sull’obiettivo che deve porsi un educatore. “Il 1° dovere dell’educatore†– ha sottolineato don Eugenio – “è meritarsi la fiducia dell’allievo e, per poterla meritare, è necessario che nel rapporto ci sia lealtà ; la fiducia è una conseguenza ma l’obiettivo che resta è la leale accettazioneâ€.