CASERTA QUALITA’ DELLA VITA E SVILUPPO
Con una lettera aperta al commissario straordinario del comune di Caserta abbiamo sollecitato l’apertura di un tavolo di confronto per mettere a fuoco le emergenze socioculturali della nostra città . A supporto di questa esigenza avanzata dall’esecutivo del FTS Casertano, in modo autorevole ed impietoso sono stati pubblicati i dati della annuale classifica del Sole 24 Ore sulle dinamiche economiche e sociali nelle province italiane.
Ancora una volta Caserta si distingue in modo negativo in quanto sprofonda al terzultimo posto su 110 capoluoghi di Provincia nelle posizioni di coda, seguita solo da Vibo Valenzia e Reggio Calabria. Rispetto all’anno precedente retrocediamo di 5 posizioni e ci riprendiamo il poco invidiabile primato di essere l’ultima provincia della Campania.
In particolare, spicca l’ultima posizione di Caserta nella apposita graduatoria delle strutture per l’infanzia (asili nido ed altre). Questo dato rappresenta l’emblema del degrado in cui versano alcuni dei fondamentali servizi sociali e beni comuni, alcuni dei quali da decenni in stato di abbandono, con pesanti disagi e diseconomie per tutti cittadini. Anche altri indicatori socio-economici ci vedono nelle ultime posizioni. A partire da quelli sull’occupazione, che ci verde relegati al 102°, l’indice Legambiente Ecosistema ci vede posizionati al 97°; quello della giustizia al 92°. A confermare le condizioni di arretratezza in materia di legalità abbiamo i riscontri con i dati sulle rapine al 103°, sulle estorsioni al 105°. In materia di sicurezza siamo all’85 posto.
Non meglio va la situazione nei settori della cultura e del tempo libero: per le librerie siamo al 93° posto; per la partecipazione a spettacoli vari scendiamo al 101°. Una eccezione positiva la registriamo per la diffusione delle sale cinematografiche che ci vede salire al 26° posto. Tra l’altro questi dati fanno il paio con quelli relativi all’acquisto e lettura di libri e giornali, per i quali siamo ben ultimi in classifica a livello nazionale. Al contrario nell’ultimo anno siamo diventati i primi in Italia in quanto ad incremento del gioco d’azzardo e diffusione delle slot mashines sul nostro territorio.
Purtroppo questa ricerca conferma il divario tra Nord e Sud, ci offre la fotografia di un Paese spaccato in due. Ad esempio, l’indice GINI registra che la Campania risulta ad un livello del 30% in meno nella misurazione delle disuguaglianze di reddito (simile a quello della Bulgaria e della Romania), mentre la Lombardia è arrivata a livelli pari a quelli francesi e tedeschi. Lo stesso si può dire per il tasso di disoccupazione (in particolare per quella giovanile e femminile).
Alcuni tendono a sminuire questi dati, su cui occorre riflettere ed interrogarsi seriamente. Ancora una volta (come già ha fatto anche la SVIMEZ) viene evidenziata una realtà campana e provinciale condizionata dal vuoto della politica, delle classi dirigenti (intese in senso ampio) delle istituzioni locali. Permane uno stato di incapacità e di inerzia per la programmazione e progettazione di azioni volte ad invertire la rotta, ad innescare processi virtuosi di cambiamento, di innovazione e di sviluppo locale.
Di fronte a questa situazione diventa urgente far crescere una nuova classe dirigente competente e motivata per affrontare le moderne sfide dell’era della conoscenza e della globalità .
Pasquale Iorio
Portavoce FTS Casertano Caserta, 21 dicembre 2015