CASERTA -Paglia (Fli), la Lega non usi gli Alpini per ottenenre consensi elettorali

 

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di Nunzio De Pinto

 “Rispedire in Commissione la proposta di legge che favorisce le regioni dell’arco alpino nel reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine, è stata una scelta di grande responsabilità che sgombera il campo dalle discriminazioni e dai favoritismi”. Cosi’ Gianfranco PAGLIA, Maggiore della Folgore, Medaglia d’Oro al Valor Militare e deputato di Futuro e Libertà, ha commentato il ritorno in Commissione Difesa della Camera la proposta avanzata dalla Lega di destinare al Corpo degli Alpini solo ed esclusivamente quei giovani che sono nati nel Nord Italia, dimenticando che nell’Esercito e nel Corpo degli Alpni oltre il 70 per cento dei militari professionisti sono “terroni” meridionali, migliaia sono in servizio da decenni ed hanno acquisito il “patrimonio culturale” dell’essere Alpino, ieri come oggo. “Noi” – ha aggiunto Paglia – “non siamo contrari ad incentivi per i militari, ma non è accettabile che i partiti politici, come la Lega, utilizzino le nostre Forze Armate al solo fine di aumentare i loro consensi a discapito della storia e dell’onorabilità dei nostri soldati, che difendono l’intera Nazione sulla base di criteri di specializzazione e che nulla hanno a che fare con le logiche territoriali.’Se si vuole iniziare a dividere cominciando da chi veste un’uniforme” – ha concluso Paglia – “noi non ci stiamo e non ci saremo mai. Ora dalla commissione Difesa ci aspettiamo che esca un testo che difenda gli interessi degli Alpini e non della Lega”. Con la proposta sostenuta dalla Lega si creavano palesi discriminazioni tra alpini residenti in un territorio o nell’altro, e tra loro e gli altri militari che fanno lo stesso lavoro e che alpini non sono. Non si davano risposte alle legittime attese di migliaia di giovani che per noi rischiano la vita in scenari difficili e pericolosi come l’Afghanistan e che meritano molto di più di una piccola ipotetica mancia a cominciare dalla possibilità di restare nelle Forze armate cosa che oggi viene negata a otto su dieci di quelli che reclutiamo. Questa proposta di legge prevedeva degli incentivi al reclutamento degli alpini senza però prevedere gli adeguati finanziamenti e raccomandava agli enti locali di sostenere l’arruolamento con agevolazioni fiscali e assistenziali. Questo avrebbe creato discriminazioni all’interno del corpo degli alpini e fra questi e gli altri corpi militari.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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