Caserta-Le biblioteche come presidio di cultura e di socialitÃ
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Lettera aperta al Presidente della Provincia di Caserta
On. Domenico Zinzi
Le biblioteche come presidio di cultura e di socialitÃ
La riapertura alla città della Biblioteca Civica di Caserta, con la partecipazione attiva della rete di associazioni che animano le piazze del sapere con una magica serata dedicata alla bellezza dei libri e delle varie arti (come la danza), è un segnale positivo di ripresa civile e culturale per la nostra provincia.
Nello stesso tempo può rappresentare l’occasione per una seria riflessione sullo stato dei beni culturali, a partire dalle biblioteche pubbliche, che sempre più rappresentano le vere “infrastrutture immateriali†per diffondere la cultura ed il sapere come fattori di sviluppo e di coesione sociale di un territorio. Negli ultimi tempi si registrano due fenomeni contraddittori.
Da un lato, va segnalata una rinnovata quanto sorprendente attività promossa dalla rete di piazze del sapere che sono attive in tante librerie e centri culturali in numerosi comuni di Terra di Lavoro. Grazie alla collaborazione con il mondo del terzo settore e del volontariato si produce cultura in tanti luoghi che sempre più diventano centri di cittadinanza attiva e di partecipazione responsabile dei cittadini. In questo modo si rende possibile superare anche i vincoli della scarsità di risorse e di impegno da parte delle istituzioni locali.
Dall’altro lato, va segnalata ancora la inadeguata attenzione delle forze politiche e delle classi dirigenti su questi temi. In questa fase fa eccezione una iniziativa promossa dalla Provincia sui musei.
Prendiamo ad esempio lo stato delle biblioteche civiche. Come ha sottolineato Antonella Agnoli nel suo ultimo e godibile saggio: “Caro sindaco, parliamo di biblioteche†, esse sono diventate un indispensabile bene comune (come l’acqua), che Internet non può sostituire. “Una società civile ne ha bisogno perché nella crisi sono una risorsa per i cittadini, in particolare quelli più deboli, meno capaci di usare le tecnologie, in difficoltà con il lavoroâ€.
Per capire cosa è successo nella nostra provincia negli ultimi anni, mi sono avvalso di una ricerca realizzata dal mio amico Giuseppe De Nitto. Dal suo studio emerge che nelle ricognizioni tra dal 1992 al 2006 si registra una crescita progressiva delle biblioteche comunali e pubbliche : se ne contano più di 50 attive. Egli stesso rileva che “siamo ancora lontani dall’aver raggiunto un traguardo soddisfacente in quanto circa la metà dei comuni della nostra provincia sono ancora privi di bibliotecaâ€. In particolare va segnala la situazione di quasi “desertificazione†nell’area aversana, nonostante la densità abitativa.
Ancora più grave è la situazione sulle dotazioni delle strutture e dei servizi offerti dalla maggior parte delle biblioteche con una dotazione di scarse risorse umane e finanziarie. Solo 4 strutture dispongono di una sede appositamente costruita. Ancora più pesante risulta il bilancio per le dotazioni di nuove tecnologie in rete: l’automazione digitale è attiva solo in pochi casi (laddove venne realizzata, come nel caso della Biblioteca Economica dell’Ente Camerale, allo stato risulta ancora chiusa). Se per curiosità si fa una ricerca sul motore di Virgilio, si scopre che solo 5 biblioteche risultano registrate. Il dramma è che troverete solo alcune informazioni, come l’indirizzo e il numero telefonico. Altro che social forum!
Di fronte a questa situazione come rete delle piazze del sapere intendiamo promuovere un progetto per sostenere azioni di promozione di una rete tra le varie biblioteche – anche in connessione con le principali librerie e case editrici presenti sul territorio. Così come avviene in altre realtà del nostro Paese, vogliamo cercare di costruire delle buone pratiche facendo leva sulle attività ed i servizi offerti: in particolare si deve puntare  facilitare la crescita delle funzioni delle biblioteche civiche come fattore di inclusione sociale e di innovazione per le varie comunità locali.
A tal fine chiediamo di aprire un confronto con le principali istituzioni locali dove sono attive le più avanzate esperienze (a partire dai comuni di Caserta, Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Piedimonte MT, Sessa Aurunca, Succivo, Teano ed altri). La Provincia di Caserta e la Camera di Commercio – in fase di riorganizzazione della sua biblioteca come luogo del “sapere economico†di Terra di Lavoro – possono svolgere un ruolo di promozione di coordinamento, con il coinvolgimento delle istituzioni del sapere e della conoscenza (in particolare l’Università e le scuole), delle forze sociali e produttive, del mondo del terzo settore e del volontariato, che comincia ad essere un soggetto molto attivo in alcune realtà , capace di animare percorsi e progetti di cittadinanza attiva e di apprendimento permanente.
Pasquale Iorio                                                                                                                               Caserta, 14 gennaio 2012
VP Aislo