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 di GIOVANNA PAOLINO
Vicenda  Isiss  ” Terra di Lavoro” di Caserta : la diplomazia politica e quella scolastica sono al lavoro per risolvere lo stallo in cui e’ venuto a trovarsi l’istituto guidato dal Dirigente Scolastico Emilia Nocerino dopo dopo il blitz degli ispettori dell’Asl che hanno riscontrato inadeguatezze nell’impianto elettrico.
Il provvedimento avrà valore fino a quando non saranno rimossi i potenziali pericoli riscontrati nell’ispezione scattata a sorpresa lo scorso 23 settembre e che ha riguardato l’impianto elettrico della scuola, che non è stato trovato a norma (in un’ala dell’edificio mancavano gli allacciamenti a terra, il rischio è che potessero propagarsi scosse di corrente).
Nella giornata di ieri 26 settembre, intanto, si e’ tenuto presso la sede della Provincia di Caserta  un incontro in merito alla chiusura dell’istituto al quale hanno partecipato Stefano Giaquinto, Assessore Provinciale alla Edilizia Scolastica, Rosaria Rossi , Direttore Generale della Provincia di Caserta, Luigi Suppa , Dirigente del Liceo Diaz di Caserta, e di Brunella Arena , Vicaria dell’Ite Terra di Lavoro.
L’Amministrazione Provinciale ha chiesto al Liceo Diaz di ospitare gli studenti del Terra di Lavoro che dovrebbero seguire le attivita’ didattiche di pomeriggio nelle more della risoluzione della controversia e della riapertura della sede.
Il Liceo Diaz ha dato la propria disponibilita’ ma previo assenso del Consiglio di Istituto gia’ convocato per il giorno 29 settembre.
” La Provincia ritiene – ha dichiarato l’Assessore Stefano Giaquinto – che , nel giro di 20 giorni, la situazione puo’ essere risolta. In ogni caso abbiamo avviato tutte le procedure per arrivare alla riapertura dell’Ite Terra di Lavoro in tempi brevi”.
Sembrerebbe che la notizia della ospitalita’ presso il Liceo Diaz , e , per di piu’, in orario pomeridiano non sarebbe stata per niente apprezzata da Docenti e Studenti dell’Ite Terra di Lavoro , che, secondo indiscrezioni, sarebbero intenzionati a saltare le lezioni fino a quando non sara’ riaperta la sede della loro scuola di appartenenza.
Secondo indiscrezioni, poi, l’Ite Terra di Lavoro avrebbe avviato le pratiche per il trasferimento alla sede di Viale Lamberti ex area Saint -Gobain che fu fatta edificare dal Presidente della Provincia Domenico Zinzi al fine di ospitare l’istituto tecnico commerciale di Caserta.
La costruzione, completata nel 2008, non e’ stata mai utilizzata dall’Isiss Terra di Lavoro nonostante anche le fatiscenti condizioni della sede di via Acquaviva, gia’ convento e gia’ sede dell’Archivio di Stato.
Attualmente un’ala della sede di viale Lamberti e’ occupata da alcune classi del Liceo Artistico di San Leucio. Il resto della costruzione, dunque, potrebbe accogliere gli studenti del Terra di Lavoro.
Le sorprese , pero’, non sono finite : sembrerebbe, infatti, che la sede di viale Lamberti sia sprovvista di agibilita’ e questa circostanza rende piu’ difficile un eventuale trasferimento dell’istituto dalla storica sede di via Ceccano.
Nel frattempo , sembra essere stata spiegata la causa del blitz dell’Asl all’Ite Terra di Lavoro. A sollecitare l’intervento della Asl pare sia stata la ditta di Casal di Principe che aveva realizzato l’impianto elettrico della scuola su incarico della Provincia di Caserta e da questa non pagata.
Secondo indiscrezioni, il mancato pagamento del lavoro svolto da parte dell’ente di Corso Trieste avrebbe indotto la societa’ incaricata a denunciare la Provincia di Caserta. Da qui l’intervento della Procura della Repubblica e quello della Asl sui posti dove l’azienda aveva effettuato le proprie prestazioni di lavoro per conto della Provincia.
Insomma, un bel labirinto amministrativo e politico che si erge come vessillo di un sistema istituzionale fondato sul rappezzare piuttosto che sul cucire.
Sicuramente la vicenda si comporra’ nel miglior modo possibile anche grazie all’assessore Stefano Giaquinto.
Ma questo episodio dimostra un dato inequivocabile : di come, cioe’, la Scuola casertana sia lasciata sola nel suo difficile compito educativo sul nostro difficile territorio.
Chiudere una scuola e’ un po’ come chiudere una chiesa : non importa se ci si crede o meno. In ogni caso e’ una sconfitta per la societa’.