Caserta-IL “VALZER†DEI PLESSI SCOLASTICI
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Il pensiero dell’ex provveditore Iesu
IL “VALZER†DEI PLESSI SCOLASTICI
NEL PIANO DI DIMENSIONAMENTO DELLE SCUOLE DI CASERTA
Siamo stati abituati per il passato ad avere il valzer degli insegnanti che ogni anno cambiavano scuola, ma oggi assistiamo addirittura al valzer dei plessi scolastici che cambiano scuola.
E’ quanto si evince da un pur sommario esame del piano di dimensionamento delle scuole deliberato ben due volte dal Comune di Caserta e bocciato altrettante volte dalla Provincia di Caserta.
Infatti, si assiste ad un vero e proprio sconvolgimento delle scuole esistenti: l’istituto comprensivo “Ruggiero†e la scuola secondaria di I° grado “Vanvitelli†perderanno la loro autonomia e saranno accorpati in un unico istituto comprensivo, che comprenderà le scuole di Via Trento, San Benedetto, Via Ruta e Parco Aranci; la scuola secondaria di I grado “Leonardo da Vinci†ed il Quarto circolo didattico perderanno a loro autonomia e saranno accorpati in unico istituto comprensivo, che comprenderà anche il plesso di Puccianiello; l’istituto comprensivo “Collecini†di San Leucio viene depauperato, perdendo Casola e Puccianiello; il V circolo “â€Don Milani†viene allargato con i plessi di via Cilea e San Clemente; viene istituito il nuovo istituto comprensivo “Lorenzini†che comprenderà i plessi di Rione Tescione, Casolla, Casola, Sommana, Viale Cappiello e Via Collecini.
A parte la considerazione che con tale piano Caserta viene ad avere una scuola autonoma in meno, è opportuno rilevare che i cambiamenti degli accorpamenti di plessi non possono che nuocere alla funzionalità delle istituzioni scolastiche e, quindi, all’apprendimento degli alunni stessi, in quanto le scuole, con il riconoscimento della personalità giuridica e dell’autonomia didattica, non sono più come una volta aggregazioni casuali di classi ed insegnanti, ma organismi globalmente rilevanti, capaci di elaborare un proprio progetto culturale ed educativo (POF) che si diversifica da scuola a scuola, poiché si caratterizza, sia in relazione all’attivazione dei processi di insegnamento e di apprendimento, sia in relazione alle strutture, alle disponibilità umane e finanziarie, ai modelli e all’ organizzazione dei servizi di ciascuna scuola.
Eppure tale rivoluzione sta passando inosservata, al di là delle botte e risposte tra Comune e Provincia: “Tace l’ufficio scolastico provinciale, ormai senza â€un’anima†casertana; tacciono i dirigenti scolastici, ad eccezione del preside La Macchia, che difende con passione l’istituto che dirige; tacciono gli organi collegiali della scuola; tacciono le famiglie degli alunni, che si preoccupano essenzialmente dei problemi della mensa, dei panini e dei cestini, come se a scuola si va soltanto per crescere fisicamente, e non anche culturalmente.
Se ne dovrebbe dedurre che la la scuola non interessa più ad alcuno. Quindi se oggi, dopo il decreto “Salva Italiaâ€, siamo tutti più poveri economicamente, domani saremmo anche più poveri culturalmente. Una tale regressione culturale non può assolutamente essere accettata, per cui è urgente che i rappresentanti del Comune e della Provincia, con la mediazione del dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, trovino al più presto un’intesa, sulla base del rispetto delle platee scolastiche aggiornate, e redigano un piano di dimensionamento equo, dettato nell’escluso interesse degli alunni e non per salvare una determinata istituzione.
Infine, mi sia consentito esprimere un rincrescimento storico. Ad essere maggiormente penalizzate dal piano di cui si discute, sembrano essere le due scuole più antiche del territorio:
- La scuola primaria di San Leucio, che è stata la prima scuola elementare pubblica istituita nel 1787 in tutta l’ antica Provincia di Terra di Lavoro ( che allora si estendeva da Gaeta alla Penisola Sorrentina) da Ferdinando IV, Re del Regno di Napoli.
- La scuola media “Vanvitelli†( istituita nel 1865 come scuola tecnica, in un primo tempo denominata “Giannoneâ€, perché avente la stessa sede e direzione del Ginnasio, e dal 1890 denominata Vanvitelli, ritenendo l’illustre architetto più appropriato alla natura e all’indole della scuola stessa ), che è stata la prima scuola secondaria ad accogliere le giovanette, essendo fino ad allora l’istruzione secondaria privilegio esclusivo dei maschi.
Due antiche scuole, quindi, che testimoniano due primati positivi per la città di Caserta tra tanti primati negativi, ingiustamente maltrattate.
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Francesco Iesu, grand’ufficiale al merito della Repubblica.