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 Di seguito si riporta una parte del messaggio: “Solidarietà ai 500 dipendenti dell’azienda fallita! Con la presente desidero esprimere forte solidarietà e vicinanza ai 500 dipendenti dell’ azienda di trasporto pubblica ACMS per il dramma che stanno vivendo relativo al fallimento dell’azienda, a motivo di ciò dalla sera alla mattina si sono ritrovati senza lavoro, perdendo così sicurezza e futuro per loro come delle proprie famiglie. Senza lavoro non c’é sviluppo. Cosa vogliamo fare dunque? Continuare a distruggere tutto quanto costruito con enorme sacrificio e fatica dai nostri padri, che tanto hanno lottato per ottenere uguali diritti e democrazia? Il trasporto pubblico ormai collassato nella nostra provincia di Caserta sta causando enormi disagi a quella gran parte di cittadini che per raggiungere il proprio posto di lavoro sono costretti a spostarsi con l’autobus o treno. Ora anche questo servizio é venuto a mancare. Nella mattinata odierna discutendo sul problema, non si é potuto far altro che denunciare l’enorme gravità della situazione che stiamo attraversando. Molti viaggiatori e pendolari a causa della soppressione dei viaggi, sono costretti a fare lunghe corse per non rischiare di perdere il posto nell’unico mezzo pubblico che resta a disposizione. E a che condizioni? Per tutta la durata della corsa sono costretti a viaggiare all’impiedi (come accaduto di recente alla sottoscritta) ammucchiati come una mandria di animali. Se questi possono essere definiti servizi. Non é più tollerabile una situazione del genere. Bisogna fare assolutamente qualcosa. Non possiamo starcene fermi da spettatori a a guardare, per assistere in diretta alla desolante distruzione di tutto quanto ci appartiene. Non possiamo tacere di fronte al grido di queste persone disperate che si sono improvvisamente ritrovate senza lavoro. Ma che fine stiamo facendo? Se questa può essere definita vita! Per me non lo é. Se questa é giustizia sociale, giudicatelo voi, per me non lo é! Senza giustizia sociale, la democrazia é annullata e lo Stato é destinato a perire. Il nostro paese si fonda sul lavoro, così si legge nell’ art. 1 della Costituzione Italiana. La mancanza di lavoro, l’aumento della disoccupazione, con conseguente aumento della povertà e della crisi economica sta collassando il paese. Se non si interviene ora con poltiche sociali e solidali mirate, a breve passeremo tutti alla fascia precaria. Sono sempre più le famiglie precarie a reddito “0″. Cosa vogliamo costruire se non c’é sicurezza per i nostri figli? Stravolgere e cambiare l’articolo 18 é una “bestemmiaâ€!… Per leggere il resto del messaggio collegrsi al seguente link: http://movimentopaceambasciatori.blogspot.it/2012/04/caserta-agnese-ginocchio-su-caso.html