Caserta, Acqua un bene pubblico
Contro la privatizzazione dell’acqua oggi nelle piazze di tutta la provincia raccolta di firme
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di Nunzio De Pinto
CASERTA – Si intensificano le manifestazioni, i banchetti e le raccolte di firme, per ribadire il principio “L’acqua è un bene pubblico inalienabile e il servizio idrico integrato come servizio privo di rilevanza economicaâ€. In attesa dell’assemblea pubblica che si terrà lunedì, con inizio alle ore 19.00, presso il salone parrocchiale della Chiesa alla Rotonda di San Nicola La Strada, organizzata da don Oreste FARINA, dove la professoressa Natale illustrerà la tematica, la Federazione della Sinistra di Caserta (che avrà la sua ufficializzazione il giorno 23 gennaio) ha organizzato per questa mattina in tutte le piazze della provincia di Caserta una massiccia raccolta di firme e diffonderà il messaggio “l’acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita”. Nei comuni dove sono rappresentati presenteranno un ordine del giorno nell’intento di approvare i seguenti principi:  l’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato; la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell’impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero; la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità , solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici; il consumo umano delle risorse idriche deve avere la priorità rispetto ad altri usi; il servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica, e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza, ma rientrante nella competenza esclusiva della Regione (art. 117 Cost.) che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale. La privatizzazione forzata dell’acqua bene comune passata nel novembre 2009, attraverso il decreto Ronchi, anche alla Camera dei Deputati a colpi di voti di fiducia dopo il voto precedente del Senato, impone a tutte le forze di opposizione, ai sindacati, alla società civile ed ai movimenti sociali una risposta incisiva ed efficace. Essi propongono dunque ai partiti, ai sindacati, alla società civile e soprattutto ai movimenti che si battono per l’acqua bene comune di chiamare l’intera popolazione italiana a esprimersi attraverso lo strumento del referendum. Nei prossimi giorni la Federazione della Sinistra chiederà un incontro a tutte le forze interessate a questa cruciale battaglia per concordare una campagna unitaria per salvaguardare il sacrosanto principio che l’acqua è e deve restare un bene comune.