CASAGIOVE:PREMIO KAFKA ITALIA A GAETANO IANNOTTA

                          L’alta onorificenza alla carriera dell’intellettuale casertano conferita ad Udine      

                          Motivazione firmata dalla poliedrica Rita Mascialino presidente del Comitato  Umanesimo

CASAGIOVE (Raffaele Raimondo) – Fra gl’intellettuali casertani a buon diritto accreditati nel panorama nazionale riconosciamo da anni il casagiovese Gaetano Iannotta. Giurista cattolico, sensibile interprete della costante comparazione fra classicità greco-romana e modernità, per un ungo periodo impegnato avvocato nell’Italia del Nord e poi nel Foro di Santa Maria Capua Vetere, consulente di varie Istituzioni, instancabile ricercatore e docente nel mondo accademico, da anni fecondo autore di notevoli e variegati testi storico-giuridici, a partire da monografie di diritto internazionale pubblicate già agl’inizi di questo secolo fino a testi di argomentazione e persuasione nella difesa penale o di incisivi ed appassionanti lavori sull’eloquenza forense.

Ebbene, la sua vastissima ricerca continua ad essere punteggiata di importanti riconoscimenti e premi che ormai a ritmo progressivo gli giungono da ogni parte d’Italia. Di recente ha ricevuto dal ComitatoSecondo Umanesimo Italiano” il “Premio Franz Kafka Italia” – edizione 2024alla Carriera. A firmare l’ambìta pergamena conferitagli la presidente del Comitato, Rita Mascialino, autentica celebrità della ricerca nel settentrione italiano, protagonista di una partenza dalla sua natìa Genova ed approdo felice in terra friulana (soltanto per annotare i riferimenti geografici della sua attività di studiosa d’argomenti senza confini). Nella pergamena puntualmente registrati i segreti di tanto successo “Gaetano Iannotta – vi si legge, fra l’altro – possiede un amplissimo orizzonte scientifico-culturale connotato da profondi interessi di conoscenza della vita”. In conclusione giustamente si esalta “la sua incessante attività di studio che confluisce nella finalità di sfaccettare un concetto di cultura e di democrazia degne di tale nome”. Ecco il cruciale trait- d’union fra una donna di immensa cultura, la Mascialino, artefice di innumerevoli percorsi linguistico-giuridici, ed il nostro Iannotta, capaci entrambi di interfacciarsi su questioni complesse sviluppando attenzioni e soluzioni perennemente orientate all’ineffabile dono del vivere.

Impossibile pensare che la robusta e lucidissima testimonianza di Gaetano Iannotta non rechi lustro ulteriore alla migliore cultura di matrice meridionale. Certo che, al di là delle legittime gratificazioni, le benemerenze che riceve giungono tendenzialmente a determinare germogli nuovi negli ambienti dove si respira l’atmosfera del fertile connubio fra l’antico e la contemporaneità (nel ventaglio degli esempi palpabili non può essere sottovalutato il contributo di scienza e coscienza che Iannotta si è reso più volte disponibile a dare perfino nell’area depressa del Basso Volturno, in Terra di Lavoro, e precisamente a Cancello ed Arnone, nel contesto di Letteratitudini, il salotto letterario fondato e diretto dalla scrittrice Tilde Maisto). Auspicabile che, al più presto, il nostro intellettuale torni ordinario nelle aule universitarie. Chi ha avuto la fortuna di lèggere “De Universo et Deo”, “Oratio De Eloquentia”… sa il perché.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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