CAPUA- L’ARCHEOCLUB ORGANIZZA LA GIORNATA DELLE CHIESE APERTE.

 di Maria Ciaramella

Il Vescovo Schettino

In un momento particolarmente difficile per i Beni Culturali che non ricevono, anche a causa della nota crisi economica,  la necessaria  linfa che li possa tenere  in vita,  l’iniziativa di Archeoclub d’Italia di indire la  “Giornata delle Chiese Aperte”  fissata anche quest’anno per l’ 8 maggio prossimo dalla prestigiosa Associazione culturale, appare come una coraggiosa sfida nei confronti di un dilagante disinteresse per la nostra storia, per la nostra cultura, per le nostre tradizioni. E ad  un evento a carattere nazionale che vede il coinvolgimento attivo di tutte le Sedi Archeoclub, la Città di Capua non poteva non rispondere con l’entusiasmo e la sensibilità di tutte le sue componenti Amministrative, sociali e culturali. Infatti  attorno all’Archeoclub  Sede di Capua – o ArcheoCapua -  si sono subito ritrovate l’intera Amministrazione Comunale guidata dal dinamico e sensibile Sindaco Carmine Antropoli, l’intera Curia Arcivescovile con S.E. Mons. Bruno Schettino,  l’Associazione Pro Loco con il Presidente Tullio Del Pozzo,   il Touring Club attraverso la console dott.ssa Annamaria Troili, l’Attivo Culturale che rappresenta le Associazioni Culturali della Città attraverso il proprio Presidente prof. Don Peppino Centore ed il Segretario il dinamico prof. Franco Fierro, e poi tanti e tanti volontari che hanno offerto la loro opera di cultori dell’arte, a titolo completamente gratuito. L’obbiettivo è quello di aprire per quel giorno non solo tutte le Chiese di Capua, che  numerosissime  rappresentano i momenti più alti della storia artistica della nostra civiltà, ma è anche quello di far conoscere i tanti monumenti racchiusi tra le mura della città plurimillenaria. Sarà per l’occasione riaperta una parte del Museo Campano di Capua, attualmente in corso di restauro, il Castello di Carlo V all’interno del Pirotecnico Esercito,  il Museo Diocesano ricco di opere appartenenti alla Curia Arcivescovile, la  reale Sala d’Armi con le sue scale elicoidali che consentivano al soldato che si armava di ridiscendere senza incontrare il soldato che saliva e poi  le chiese Longobarde,  le chiese gotiche, quelle barocche e quelle rinascimentali quelle stesse che insieme vanno a costituire una città unica nel suo genere, una città dove passeggiando fra le sue mura si respira una storia non limitata ad un solo periodo ma una storia estesa nell’arco dei millenni.  

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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