CAPUA: HAN GIURATO… I MILLETRECENTO VOLONTARI DEL 4° BLOCCO 2010

Prof. Raffaele Raimondo

cronista free lance

Via A.Diaz, 33

81046 GRAZZANISE (Caserta)

tel 0823-96.42.12 – 340-500.67.64

e-mail: raffaeleraimondo1@virgilio.it                     COMUNICATO-STAMPA del 22 febbraio 2011

 

                  Al RUA davanti alle autorità e a migliaia di familiari ed amici…

 

                 La solenne cerimonia dedicata all’eroe del Risorgimento, Rosolino Pilo

 (Raffaele Raimondo) –

 Il giuramento, da sempre, è atto energico di volontà, ha il carattere di un impegno di solenne profilo, scommette, in ogni caso, sui veri e più profondi valori della vita. Con queste certezze, nella mente e nell’animo, i 1.300 volontari in “ferma prefissata” del 4° Blocco 2010, nella mattinata di venerdì 18 febbraio “han giurato” all’unisono, con tutto il cuore e con la granitica forza dei vent’anni, presso la caserma “O.Salomone” dove è attiva l’efficientissima macchina formativa del 17° Reggimento “Acqui” e del 47° “Ferrara” accorpati nel contesto del Raggruppamento Unità Addestrative (RUA) dell’Esercito italiano cui appartengono anche altri Reparti dislocati altrove e tutti al comando del generale di Brigata Attilio Claudio Borreca. “Han giurato” davanti alle Autorità militari, civili e religiose convenute e a migliaia di familiari ed amici, fieri eppur trepidanti, perfino commossi, come durante ogni evento in cui una persona cara è protagonista di una svolta esistenziale destinata a rimanere indimenticabile. Saggio ed autorevole interprete dei sentimenti di tutti gl’intervenuti, il comandante Borreca, col suo discorso ai giurandi, ha toccato le corde umane ed istituzionali più sensibili per comporre una vera e propria sinfonia in cui si ritrovano regole da rispettare e ideali da onorare, irrinunciabili doveri e speranze di buona costruzione del futuro individuale e della nazione, in un ambito ormai fortemente globalizzato.

Indubbiamente festosa la circostanza (atteso approdo di un addestramento seguìto dai giovani per oltre due mesi con grande serietà e vigilia di nuove esperienze di ulteriore formazione professionale interna alla Forza Armata), ma non tanto da consentire a chiunque di poter glissare, nemmeno per un giorno, sulla dura concretezza delle difficoltà che nell’itinerario di ciascuno misurano la tenace coerenza e l’autentica dedizione, la resistenza e l’energia di cui si dispone, la fedeltà e il coraggio.

E tutto ciò spinto fino alle più alte vette, sulle quali può finanche consumarsi il sacrificio della vita. Infatti, il generale, fra l’altro, ha voluto ribadire che va incondizionato rispetto a chi ha provato il dolore della perdita di un familiare che adempiva al suo dovere. Ma non è mancato l’esaltante monito” Questa solenne promessa, che con fierezza avete manifestato davanti alla collettività e, al tempo stesso, davanti alla vostra coscienza – ha detto il comandante Borreca – vi consente a pieno titolo di entrare a far parte dell’Istituzione militare, accettandone i valori, le esigenze e le regole, assumendovi obblighi e doveri che vi impegnano a distinguervi, per lealtà e dedizione al servizio e ad essere soldati ognuno col proprio ruolo e con le proprie responsabilità, ma sicuramente tutti uguali di fronte al dovere comune”. Considerazioni forti, da scolpire nel cuore e dalle quali lasciarsi guidare per l’intera carriera. Nella sostanza, una riproposizione attualizzata dei celebri versi manzoniani che aprono l’ode “Marzo 1821”: “Soffermati sull’arida sponda/ volti i guardi al varcato Ticino,/ tutti assorti nel novo destino,/ certi in cor dell’antica virtù,/ han giurato: non fia che quest’onda/ scorra più tra due rive straniere; /non fia loco ove sorgan barriere /tra l’Italia e l’Italia, mai più! ”. Un accostamento di passione civile e di pensieri solo in apparenza sorprendente: la storia, invero, si ripete e, in ogni tempo e in ogni luogo, l’umanità è chiamata a fare i conti con le stesse dinamiche, con lo stesso duro confronto tra schiavitù e liberta, tra sopraffazione ed uguaglianza.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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