CAPUA –Il Generale Zambuco al monumento ai caduti parla del 90° anniversario del viaggio della salma del Milite Ignoto
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Nunzio De Pinto
 Ieri mattina, 4 novembre 2011, con inizio alle ore 10.15, ha avuto luogo, presso il Monumento ai Caduti in Caserta, la cerimonia militare per la celebrazione della Festa dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate. Alla cerimonia hanno presenziato Autorità cittadine, rappresentanze delle Unità Militari e delle Forze dell’Ordine, Associazioni Combattentistiche e d’Arma, scolaresche e cittadini. Nel corso della cerimonia il Prefetto Ezio Monaco ha dato lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Subito dopo è stata la volta del Generale di Divisione Antonio Zambuco, comandante del Raggruppamento Unità Addestrative (RUA) che ha tenuta una allocuzione, molto applaudita dai numerosi cittadini e scolaresche intervenute, sul 90° Anniversario del viaggio a Roma della Salma del Milite Ignoto. “Il 4 n0vembre del 1918, terminava quella che fu definita la grande guerra. L’Italia vincitrice poteva finalmente far sventolare il tricolore su Trento e su Trieste. Finalmente†– ha affermato Zambuco nel suo discorso – “si era compiuta l’Unità d’Italia. altissimo è stato il costo di tale unificazione: 650.000 soldati hanno sacrificato la loro vita per raggiungere questo ambito traguardo. Grazie al loro sacrificio oggi siamo qui riuniti sotto una unica bandiera. 90 anni dopo che la salma del milite ignoto, che, su proposta del generale casertano Giulio Douhet, fu tumulata nel “vittorianoâ€, da allora ribattezzato “Altare della Patriaâ€, oggi si è conclusa la marcia dell’â€eroeâ€. La nobile iniziativa del nostro concittadino generale Douhet†– ha proseguito Zambuco – “voleva rendere omaggio ai caduti, eleggendo uno di essi, scelto da una apposita commissione tra undici salme non identificate, a simbolo di tutti i caduti cui rendere i massimi onori. Per la designazione delle salme venne prescelta una commissione costituita da un generale, un colonnello, un tenente e un sergente decorati di medaglia d’oro, da un caporal maggiore e un soldato semplice decorati di medaglia d’argento. Ciò affinché tutto l’Esercito potesse essere ben rappresentato. La Commissione selezionò le 11 salme e dopo la benedizione del vescovo di Trieste con l’acqua del fiume Timavo per scegliere la bara, venne incaricata tale signora Maria Bergamas, una popolana triestina che aveva perduto il figlio, la quale improvvisamente, cadde in ginocchio davanti alla seconda bara: là dentro c’era “un figlio” e lei, quale rappresentante delle madri italiane, scelse quello che sarebbe stato il soldato ignotoâ€. Dopo l’intervento del Generale Zambuco, il corteo delle Autorità si è trasferito a Piazza Vanvitelli dove è stata inaugurata la “Mostra Statica†di mezzi e materiali fotografico ed informatico delle Forze Armate e delle Forze di Polizia.