CANONE RAI: UN’INDEGNA GABELLA!
di Raffaele CARDILLO
Considerazioni pacate di una domenica mattina, nel mentre ci si alza con aria assonnata, con il cervello ancora intorpidito dal riposo notturno e con la voglia di estrinsecare qualche pensiero che ci rode, e, che non riusciamo a digerire.
In attesa che si riavviino i neuroni e vadano a pieno regime, sorbiamo il nostro rituale caffè, il giusto premio del mattino per rimettere in moto l’organismo e affrontare in maniera epica la giornata, cercando di analizzare con discernimento, i fatti salienti del momento, e tra questi, quello che più ci sembra meritevole di attenzione, sia il pagamento del canone Rai inglobato in quello della bolletta elettrica, una sorta di nodo scorsoio per il cittadino, un’imposizione coatta pena l’annullamento della fornitura da parte dell’Enel.
Quello che ci sconvolge è che a latere di questo provvedimento, ce n’è uno a dir poco scandaloso, ovvero quello che riguarda i super stipendi che vengono erogati ai dirigenti Rai, cifre da capogiro, che non tengono minimamente conto dello stato comatoso in cui è ridotta la classe lavoratrice italiana.
Dicevamo dell’odioso tributo che, obtorto collo, bisogna continuare ad assolvere, senza che ci siano delle sufficienti motivazioni.
Potremmo dire, a giusto titolo, che vi sono una miriade di reti televisive private che, pur sprovviste di canone, adempiono con professionalità il loro mandato, fornendo programmi di qualità e di spessore, avendo come unico reddito i compensi della pubblicità e la compiacenza di qualche Sponsor illuminato.
A questo punto sorge spontanea la domanda: è lecito continuare a pagare il canone Rai?
Noi riteniamo, ed è un’opinione prettamente personale, che non sia opportuno, per le ragioni che dianzi abbiamo rappresentato e, soprattutto, per il rapporto incestuoso che interviene tra l’Ente e la Politica, che viaggiano in osmosi, mortificando l’Informazione, completamente imbavagliata ai voleri del Chichibio di Rignano.
Assistiamo, poi, e questa è un’altra chicca, che Dirigenti senza mansioni, continuano ad essere remunerati con importi che superano i 200mila euro annui e tra questi: Mauro Mazza, Lorenza Lei, Carmen Lasorella e Francesco Pionati.
Siamo al teatro dell’assurdo, un carrozzone dove c’è di tutto, un grande bivacco, con un gran numero di commensali, dagli appetiti voraci, che fan man bassa delle fino all’ingordigia.
Si aggiunga, inoltre, che nonostante gli incassi della pubblicità e dell’odiosa tassa, i bilanci dell’Azienda Rai sono sempre in rosso, un’ulteriore medaglia al merito ai gloriosi Manager, delle meritevoli di tali .
Signori, questo è un vero insulto all’intelligenza degli Italiani, stanchi di queste continue vessazioni e soprusi, che questa novella “Armata Brancaleone†abbia il buon gusto e il decoro di dimettersi, non sarà facile, tuttavia il Popolo Sovrano ha la sua arma segreta, che confermerà tutto il suo potere distruttivo, con l’esercizio del voto al prossimo Referendum di autunno per le riforme: un secco restituirà agli Italiani quanto di ignobilmente gli è stato tolto.