CANCELLO ED ARNONE:IL SINDACO AMBROSCA DURO CONTRO LA TRIADE

                                                 La minoranza consiliare nel mirino del primo cittadino

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         CANCELLO ED ARNONE (Raffaele Raimondo) – Nella giornata di ieri, 22 settembre, ci è pervenuto un lungo e infuocato comunicato del sindaco avv Raffaele Ambrosca; una reprimenda contro la triade di opposizione nell’assise cittadina (non abbiamo, tuttavia, notizie della quarta eletta, Annamaria Di Puorto); una dura lezione di raffinata oratoria che così esordisce: “Hanno perso le elezioni e adesso vogliono rifarsi. Vengono in Consiglio comunale, fanno quasi scena muta, votano le delibere insieme a noi della maggioranza, all’unanimità, e poi, per non farsi bacchettare dagli irreprensibili “strateghi”, e cioè, l’oracolo, il suo congiunto (mi dicono sotto le mentite spoglie di Antonio Rossi) e da tutta la combriccola sconfitta  alle scorse elezioni, vanno raccontando frottole alle persone, sui rischi, inesistenti, di tumori, strumentalizzando e impaurendo la popolazione, nel tentativo di farla insorgere contro l’amministrazione comunale”.

         L’avvocato, dopo aver configurato nell’oracolo e nel suo congiunto due attivi fantasmi, prosegue in assalto: “Una patetica, bieca e manifesta sceneggiata politica. In pratica, per riscattare la sonora batosta elettorale, come lista e come sostenitori, hanno fondato il comitato “stop bio”, implorando, tampinando (tallonando – ndr) e allarmando le persone per farle firmare e aderire alla loro conventicola, travestita da comitato.

         Se, veramente, vi fosse stata volontà seria di chiarimenti, spiegazioni o altro, sarebbe bastato che i tre eterodiretti Consiglieri comunali di minoranza, a suo tempo, rappresentassero le loro perplessità, nelle sedi istituzionali proprie e si sarebbe aperta una leale e proficua discussione, a tutto beneficio della cittadinanza. 

         E, invece, si preferisce mistificare, confondere, proditoriamente, i reflui zootecnici, con la monnezza e la F.O.R.S.U., tradotto, umido da cucina, con i fanghi industriali o con le scorie nucleari. Ma perché i solerti paladini dell’ambiente non sono venuti, di persona, al Consiglio comunale, che pure tanto hanno reclamizzato per richiamare le loro truppe cammellate? Invece, hanno preferito rimanere nelle retrovie a “dirigere” i Consiglieri di minoranza che, poverini, impacciati, spaesati e frastornati, in Consiglio, “non hanno toccato palla” per tutta la partita, tra il disappunto e lo sconcerto dei presenti. Salvo, poi, andare nelle case, davanti alle scuole e nei bar, a vantarsi di aver fatto, addirittura, annullare il Consiglio, altra assurda e vergognosa menzogna!”. A noi sembra che, quando sono state avviate le operazioni su cui il sindaco Ambrosca pontifica e indica nella locuzione generica “a suo tempo”, gli eletti di minoranza nell’assise non fossero quelli attuali. Ma è soltanto un problemuccio relativo al periodo della messa a dimora delle radici vere e persistenti all’origine dello sconquasso di queste settimane.  

         “Per capirci – precisa ulteriormente il primo cittadino di questo ex ridente paesino del Basso Volturno – la tranquillità alla nostra popolazione non può darla di certo questo manipolo di politici inconferenti, mascherati da comitato ambientalista e guidati solo da una smisurata sete di vendetta personale. Bensì, sarà un VERO comitato tecnico-scientifico, di alto profilo, già, per tempo, annunciato dal Comune, e oggi in via di costituzione, formato dall’Università, dall’Asl, da Legambiente e da scienziati del settore, a disquisire su queste tematiche e a dare le giuste risposte ai legittimi interrogativi che i cittadini si pongono. Anche a costo di non realizzare più l’impianto di compostaggio da F.O.R.S.U., se tale dovesse essere il responso del consesso scientifico, all’uopo nominato. Ma, certamente, non questi ciarlatani, improvvisatisi tutori dell’ambiente, potranno dettare le regole di un gioco palesemente truccato, nel nostro paese”. Colpi, senza dubbio, da autentico “principe del Foro” e di una maestrìa politica che non può non mettere in soggezione gli avversari, nelle aule giudiziarie come nelle ampie “stanze dei bottoni”.

         “Menzione a parte – avverte Ambrosca – meritano, invece, gli impianti di biometano da reflui zootecnici, essenziali per la sopravvivenza delle nostre stalle.

         Altro che soluzioni alternative, in fase sperimentale, come va dicendo “il trio delle meraviglie”. Il problema dello smaltimento dei reflui delle nostre stalle è enorme e irrisolto e rischia di cancellare per sempre l’allevamento nelle nostre zone. Lo sanno bene gli allevatori, quelli seri, quelli, cioè, che non inseguono la visibilità nella politica o gli scranni nelle Amministrazioni locali, quanto sia importante poter conferire, presso un apposito impianto certificato, i reflui eccedentari delle loro aziende. Parliamo di decine e decine di tonnellate all’anno, per ogni azienda. I nostri “terrapiattisti” sanno dove oggi va a finire tutta questa roba? Conoscono l’attuale livello di inquinamento che essa comporta? Si chiedono per quanto tempo, ancora, a questo settore, sarà consentito di andare avanti in questo modo?

          Il governo del territorio non può attendere che la sperimentazione, chissà se e tra quanti anni, troverà una soluzione alternativa, che, peraltro, da quanto appreso, neppure risolverebbe il problema dei problemi: cioè, nitrati!“. Che brillante lessico di delegittimazione integrale dei pur votati rappresentanti del popolo non vincente nella primavera del 2023!

In conclusione, – insegna il sindaco avv Ambrosca – questi impianti, oltre, come detto, ad essere vitali per il comparto lattiero-caseario, assolvono ad un compito   fondamentale nella riduzione della propagazione della brucellosi e, infine, esercitano una determinante funzione disinquinante dai nitrati azotati.

Ma, giova ribadire, di tutto questo i nostri “eroi” se ne infischiano, il loro obiettivo è solo politico, nient’altro che politico. La prova? Da anni, sul territorio di Cancello ed Arnone, insistono, almeno, altri sei impianti di biometano da reflui zootecnici, senza che nessuno di questi angelici tutori, fino a questo momento, si stracciasse le vesti. E’ molto più facile ingannare la gente che far capire alla gente di essere ingannata (Mark Twain) – sapientemente fa osservare l’esperto avvocato –. Mettiamo, perciò, grande attenzione“ !- conclude -.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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