Cancello ed Arnone, Veritas interviene sulle battute tra il Sindaco ed il coordinatore Pdl
Oggi c’è stata una nuova performance dialettica su un quotidiano locale che riportava alcune notizie circa uno scambio di battute tra Il primo cittadino e il coordinatore del Pdl locale.
Si potrebbero fare discorsi e scrivere fiumi di parole sulla vicenda , ma mi preme un passaggio a cui non posso avere una minima forma di accettabilità politica. Come si fa a dire che il Sindaco governa un paese fatto di PROBLEMI IRRISOLTI.
Asserire che la nostra comunità è fatta solo di PROBLEMI IRRISOLTI , che peraltro seppur vi sono hanno una origine comune nella programmazione e nelle scelte economiche passate tali da compromettere il presente esecutivo , oltre che fuor di logica e anche immeritevole dei sacrifici di cui sia gli attuali amministratori che di quelli degli anni scorsi nel bene o nel male hanno fatto. D’altronde nella seppur minima elencazione di questi problemi tesi ad una evidenziazione strumentale , si nota una certa mancanza di originalità , visto che lo scopo finale è di mettere in difficoltà l’esecutivo e dare una risposta piccata come al solito. I temi toccati hanno una valenza e un grado di discutibilità ampia e sui quali lo scorrere del tempo attraverso le singole articolazioni politiche e la volontà di risolverli definitivamente non hanno mai arrecato una soddisfazione piena sia politica che popolare. Il coordinatore locale è consapevole della difficoltà e della irrisolvibilità a cui protende visto che egli pur non avendo avuto un carica elettiva fu un membro di governement dell’avvocato, e ricorda benissimo le critiche all’indomani di dichiarazioni senza seguito come “le cisterne saranno tolte e l’acqua sarà potabile†, gli sperperi di danaro pubblico nella sostituzione esasperante delle luminarie, dell’affidamento della villa comunale, tralasciando la sua costruzione e i pagamenti regressi non ancora onorati, a soggetti non della comunità che hanno sfregiato lo stato dei luoghi di ristoro pubblico ancora visibili tuttora ecc… fatti oggetto di conoscenza popolare. La solerzia che ora dimostra ove risiedeva in tempi non recenti quando era membro di A.N.? La risposta forse va ricercata nel contesto storico e politico dell’epoca ove il primo cittadino era l’avvocato e ove lo stesso era parte integrante di A.N. Allora il problema di fondo non sono i singoli concetti di valenza sociale ma la capacità di colpire l’immaginario collettivo e di collocare una figura in una posizione di luce non favorevole.
La funzione di una articolazione locale di un’organismo politico complesso e presente a livello nazionale come il PdL è anche di farsi portavoce delle istanze e delle doglianze del suo elettorato. Questa è la funzione o una di esse, nella realtà ciò non avviene o se avviene manca di azione penetrante. In quest’ultimo caso la risposta del coordinatore appare l’ultima spiaggia per salvare l’immagine di una sezione che non gode dell’entusiasmo popolare. Da qui mi riallaccio ad un’altra considerazione. Il coordinatore locale beneficia di una investitura che gli è stata conferita dai vertici provinciali. Questo oligarchico modo di gestire un partito non và giù a molti. Se il Pdl si fonda su anime liberali e democratiche, perché mai il singolo elettore di riferimento deve accettare indiscutibilmente ciò che gli proviene dall’alto in dispregio universale di qualsiasi forma di libera scelta e di confronto?
Ci ritroviamo attualmente con una legge elettorale che disprezza un’architettura costituzionale che garantisce al singolo di scegliersi chi votare e quindi la preferenza, nella visione politica di chi ha attuato questa nefandezza giuridica, non contento , nella sostanza ha attuato perfino una struttura autocratica dell’organigramma di partito, con un’’assenza di forme congressuali nella scelta dei singoli rappresentati locali. Tutto ciò rispecchia un bavaglio di quella democrazia di cui questo governo centrale e questo PdL sono divenuti carcerieri. Insomma Roma ti sceglie il candidato e tu lo voti, Caserta ti sceglie chi sarà il coordinatore di sezione e tu lo devi per giocoforza accettare. Dove sta il liberismo del PdL.?
Chiudo con una riflessione che non c’entra nulla col tema di cui a ergo, ossia dicendo che il parossismo intellettuale di alcuni nel riversare atteggiamenti che ha fatto propri negli anni scorsi come ad esempio malgoverno e inefficienza, è oltremodo inutile e sarcastico allorché lo si addebiti a istituzioni di cui fino a poco tempo addietro ne erano manifestazione palese e concreta.
Saluti Veritas.