Cancello ed Arnone-Tarsu, che i sindaci ci tutelino.
                               di Pasquale Leggiero.
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Ancora una volta torniamo sul problema rifiuti e questa volta parliamo della tarsu. Come tutti ben sanno, quest’ultima è una tassa che ogni anno si paga per lo smaltimento rifiuti effettuato l’anno prima. Purtroppo però come, a volte, accade gli operatori ecologici, in quella località , ove il comune si serve di un consorzio, non tutte le mattine effettuano la raccolta, (a volte per un motivo o altre circostanze) quindi il servizio raccolta che i cittadini pagano non sempre gli è offerto. Intanto però all’arrivo della tarsu la somma da pagare rimane intera, nonostante il servizio non sempre ha funzionato o non ha filato per bene. Chiamiamo in causa, quindi, i nostri sindaci o chi per loro, (ci riferiamo ai vari assessori e potrebbero essere: all’ambiente, alla sanità , alla viabilità e chi più ne ha più ne metta) queste cariche sono coloro i quali chi in un modo, e chi in un altro abbiamo votato e non dimentichiamoci che in Italia, si dice, che coloro i quali sono votati sono i nostri rappresentanti. Allora se veramente sono quello che ci dicono perché non si uniscono e fanno in modo che quando la raccolta rifiuti non è effettuata, non dovrebbe essere pagata, in che modo? Esempio un cittadino che paga trecento euro l’anno (diciamo cosi per fare i conti facili, ma stessa cosa anche se dovesse pagare cinquanta euro) allora vuol dire che in un anno togliendo i festivi del calendario rimangono all’incirca trecento giorni del servizio di smaltimento, qui quindi i trecento euro iniziali ne diventano uno al dì. Che cosa dovrebbero combattere i nostri sindaci? Far sì che la somma totale fosse divisa per i giorni dell’anno e far in modo che la somma giornaliera fosse moltiplicata per gli effettivi giorni di raccolta effettuata. Altra cosa da fare sarebbe che i sindaci dovrebbero controllare, quando gli operatori raccolgono, che tale raccolta sia effettuata in tutte le strade della loro località . Visto che ogni volta che gli operatori non passano il giorno prima al dì successivo, non riescono a raccogliere in tutte le strade, in quanto i mezzi si riempiono prima che finisca il giro, poi magari vi sono le ore lavorative degli operatori che finiscono prima che esse possano effettuare un altro giro di smaltimento e quindi in alcune strade ogni giorno di non raccolta ne diventano due. Ecco perché ancora una volta il nostro appello va ai sindaci se veramente sono nostri rappresentanti.             Â