Riceviamo e  pubblichiamo
Avv.Clemente Manzo amministrativista
In merito alla vicenda della ineleggibilità del consigliere Brancaccio candidato alle elezioni amministrative nel comune di Castel Volturno, l’amico e politico Giacomo Napoletano ha esordito con superficialità ed esonerando qualsiasi mio intervento a mezzo stampa in merito alla vicenda di cui si discorre, sostenendo che il sig. Brancaccio non fosse da ritenere ineleggibile alla predetta tornata elettorale, ma soltanto incompatibile perchè l’istante avrebbe espresso tale parere in un colloquio con lo stesso Giacomo Napoletano presidente di alleanza di centro.
Ed invero, lo scrivente ha ricordato a Giacomo Napoletano, oltre che al candidato nonchè collega Letizia, che la Corte Costituzionale in merito al caso in esame ha stabilito con sentenza del 1 giugno 2006 n. 217 che “chi riveste il ruolo di dirigente o di legale rappresentante in una società con capitale maggioritario di un ente pubblico è da ritenersi ineleggibile ai sensi dell’art. 60 comma 1 n. 10 del d.lgs n. 267/2000 e non incompatibile”. Inoltre, alla domanda dell’amico Napoletano che mi ricordava che il giorno 30 marzo e cioè antecedentemente alla convocazione degli eletti il sig. Brancaccio avrebbe rassegnato le dimissioni, pertanto, non sarebbe più sussistita la ineleggibilità dell’eletto, ho ricordato che qualora avessero conseguito la vittoria alle elezioni, previo conferimento di incarico del sindaco, mi sarei apprestato a redigere parere circa la distinzione tra la ineleggibilità permanente, cioè esistente al momento della proclamazione degli eletti, e la ineleggibilità derivata, cioè sussistente durante la fase di voto e inesistente per dimissioni nella fase precedente alla convocazione della proclamazione degli eletti al consiglio comunale. Chiedo scusa ai lettori per averli tediati con un discorso prettamente professionale ma è stato necessario l’intervento per eliminare ogni ragionevole dubbio, qualora gli addetti ai lavori nel campo del diritto avessero letto tale assurdità non pronunciata dallo scrivente.
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