CANCELLO ED ARNONE: FRANCESCO NUZZO PRESENTA LA SUA ULTIMA “FATICA†LETTERARIA “IL FEUDO DI ARNONE – STORIA MINIMA DI UN PROCESSO FAMOSO (1793-1818)â€.
Giovedì 28 marzo 2019, alle ore 17:00, presso il Plesso Scolastico di
Via Settembrini, Francesco Nuzzo, ex magistrato, presenterà il suo
libro “Il Feudo di Arnone – Storia minima di un processo famoso
(1793-1818)â€.
Introdurrà il sindaco Raffaele Ambrosca ed interverranno, oltre
naturalmente all’autore, Don Ernesto Branco, parroco di San Castrese,
e il prof. Vincenzo De Caprio, Ordinario di Letteratura Italiana
presso l’Università della Tuscia, che ha curato l’introduzione
dell’opera.
La storia narrata nel libro è la storia di un processo durato 25 anni.
“Fra le tante controversie legali relative ai feudi che ci furono nel
regno di Napoliâ€, spiega il prof. De Caprio proprio nell’introduzione,
“quella sorta alla fine del Settecento intorno all’eredità del feudo
di Arnone fece un certo scalpore tra i contemporanei, mobilitando non
solo avvocati e giuristi di professione, ma anche figure diverse di
intellettuali, ed in particolare illuministi di tutto rilievo. I fatti
che diedero origine a questo processo si collocano tra il 1792, quando
morà il feudatario di Arnone, e il 1794, quando un pretendente
rivendicò l’eredità del feudo contro il Regio Fisco che lo aveva
considerato non ereditabile e lo aveva bloccato per incamerarlo nei
beni della corona. Il processo cominciò nel 1794 e fu lunghissimo,
protraendosi per ben 25 anni e generando un profluvio di carte,
documenti legali, memorie, riconsiderazioni, messe a punto, analisi,
descrizioni. Esso ebbe termine solo nel 1818 senza sciogliere il nodo
da cui era stato originato, ma con un accordo tra le partiâ€.
Nuzzo dedica la sua ultima “fatica†letteraria ai suoi concittadini e
al suo paese.
“Il ricordo delle origini – spiega Nuzzo – “accompagna sempre la vita
di chi, per le contingenze più varie, si trova lontano, e ogni
avvenimento, in qualche modo legato al luogo natio, offre l’occasione
di meditare la propria storia. E compaiono, reinventati dalla fantasia
creatrice, luoghi, persone, suoni, profumi, colori, feste, costumi,
tradizioni che acquistano contenuti reali, alimentati dall’illusione,
nel suo significato autentico di essere nel giocoâ€.
Elisa Cacciapuoti
Portavoce Sindaco Raffaele Ambrosca