CANCELLO ED ARNONE – E’ molto sentita la festività di Sant’Antonio da Padova
E’ molto sentita la festività di Sant’Antonio da Padova nel Comune di Cancello ed Arnone, ragion per cui, come di consueto, ogni anno il comitato festeggiamenti organizza un solenne evento in onore del Santo.
Come già per il passato, anche quest’anno i fedeli hanno potuto partecipare a due sante messe: alle ore 8,30 e alle ore 11,00 con solenne panegirico, celebrate dal parroco Don Sabatino Sciorio, concelebrato da padre Clemente che ha tenuto un solenne panegerico, dal quale sono emersi tre punti principali: nutrirsi della parola di Dio, nutrirsi dell’eucarestia, praticare i precetti della fede, della morale e della virtù, l’amore di Dio e la pietà verso i poveri, la preghiera e l’umiltà , la mortificazione, scagliandosi, invece, contro l’orgoglio, la lussuria e l’avarizia. Amare Sant’Antonio significa essere capaci di amare e mettere in pratica le sue virtù, significa uscire da questa chiesa con il cuore mutato e volto verso il bene sull’esempio del ‘Santo’ – ha detto padre Clemente. La messa solenne è stata, inoltre, allietata dal coro del maestro Cepparulo. Al termine della celebrazione sono stati distribuiti i pani benedetti.
Nel pomeriggio, alle ore 18,30, le strade del paese saranno percorse dalla Santissima Processione in onore del Santo, ad essa parteciperanno autorità civili, militari e religiose, oltre a tanti fedeli.
Come sempre i moltissimi devoti di Sant’Antonio partecipano alle celebrazioni con fede ed in preghiera, intonando canti e chiedendo grazie al Santo dei miracoli.
Sant’Antonio è uno dei Santi più amati e venerati nel mondo. La sua vasta dottrina condensata nei “Sermonesâ€, che fa di lui uno dei maestri del suo tempo, è offuscata solo dalla sua fama di operatore di “miracoliâ€. Per tutti è semplicemente il “Santoâ€.
Egli, che ha vissuto in Italia solo alcuni anni della sua vita, conclusasi a Padova, è di origine portoghese. Infatti nacque a Lisbona, in Portogallo, nel 1195. Quindicenne entrò fra i canonici regolari di Sant’Agostino. Di intelligenza acuta e brillante, in pochi anni riuscì ad immagazzinare tanta cultura teologica, scientifica e soprattutto biblica da meritarsi in seguito il titolo di “Arca del testamentoâ€.
Entrò a far parte dei frati francescani con il nome di Antonio e si diresse prima in Marocco e poi in Italia, vivendo come un frate missionario itinerante e predicatore, con lo scopo di annunciare il messaggio evangelico e francescano.
Provato dalla malattia, decide di ritirarsi a Padova, nel convento di S. Maria Madre del Signore, dove si dedicò alla compilazione dei Sermoni e dove lo colse la morte il 13 giugno del 1231. Spirò mormorando: “Vedo il mio Signoreâ€; aveva 36 anni.
Un anno dopo la sua morte, la fama dei tanti prodigi compiuti, convinse Gregorio IX a bruciare le tappe del processo canonico e a proclamarlo Santo. La Chiesa ha reso giustizia alla sua dottrina, proclamandolo nel 1946 “dottore della chiesa universaleâ€.
Foto Mattia Branco