CAIAZZO –Consiglio Comunale
 Una seduta iniziata alle 10.10 e chiusa alle 10.30: effettivamente è stata lampo l’ultima riunione di consiglio comunale a Caiazzo ma per motivi chiari e molto evidenti. Se la minoranza all’atto dell’apertura della seduta è assente, la maggioranza ci mette poco ad approvare argomenti giunti in consiglio dopo un lavoro meticoloso e certosino fatto precedentemente dalla giunta. Se la minoranza non c’è, l’Esecutivo guidato dal sindaco Stefano Giaquinto ci mette altrettanto pochissimo tempo a lasciare la parola e a replicare prontamente all’indipendente consigliere Mennillo, che ha detto la sua e quindi è stato ascoltato su alcuni temi approdati in assise. Se la minoranza non c’è, si procede e si passa alle votazioni. Quello che fa pensare è che probabilmente l’opposizione (che ormai appare sgretolata) già sapeva di fare tardi. Il pieno fervore professionale il 5 agosto è discutibile, il ritardo potrebbe essere stato ‘d’orologio’ per glissare i primi punti in scaletta. Le comunicazioni del sindaco per esempio, circa l’oramai nota vicenda delle Opere Pie che vede questo ente soccombente in un risarcimento danni pari a circa 500mila euro dopo tutti i gradi di giudizio giunti fino alla Cassazione. Ente Opere Pie difeso, non a caso, dagli avvocati Angelo Insero, (padre del consigliere di minoranza Amedeo), e da Ciro Ferrucci, capogruppo di minoranza. Per non parlare di Antimo Cerreto, consigliere comunale sempre di opposizione, titolare di una società finanziaria, a cui l’ente Opere Pie avrebbe affidato in passato 30mila Euro da investire con l’ex Presidente, la dottoressa Buonomo. Coincidenze? Può essere, ma lasciano pensare.