CAIAZZO –COMMEMORAZIONE MONTE CARMIGNANO

Anniversario a Caiazzo dell’Eccidio: la prima tappa della cerimonia al cimitero

COMMEMORAZIONE MONTE CARMIGNANO

MINUTI DI SILENZIO E DEPOSIZIONE CORONE

“Ancora troppe le guerre nel mondo, facciamo capire ai giovani che non è giusto”

 La più piccola aveva 3 anni. 22 le vittime, 4 uomini. Tutte donne e bambini. L’Eccidio di Monte Carmignano di Caiazzo è stato ricordato come un “crimine contro l’umanità”, “uno sterminio efferato”. Il 13 ottobre del 1943 è stato ricostruito come “un momento terribile per gli italiani del quale i tedeschi oggi si vergognano”, una vicenda unica “sotto il profilo umano” che ha avuto anche un effetto positivo: le due comunità – Caiazzo e Ochtendung – si sono conosciute e nel 1996 hanno stretto un gemellaggio. Questo il motivo che ha accompagnato la giornata del ricordo, una commemorazione iniziata mercoledì 12 ottobre in Municipio con la visita del sindaco della cittadina tedesca situata nel Lander della Renania Rita Hirsch e proseguita il giorno dopo con prima tappa al cimitero con un minuto di silenzio, brevi interventi e la deposizione di due corone di alloro. Oltre a una folta rappresentanza degli alunni delle scuole, tra gli altri, hanno partecipato il console generale della Germania a Napoli Christian Much, il borgomastro Rita Hirsch, il procuratore capo della Procura di Isernia e cittadino onorario di Caiazzo Paolo Albano, il viceprefetto di Caserta Stefano Italiano, i presidenti dell’associazione Amici di Ochtendung e dell’Associazione Vittime di Monte Carmignano Oreste Insero e Angelo Insero, il sindaco baby Antonio Giorgio, gli amministratori Tommaso Sgueglia, Stefano De Matteo, Antonino Puorto guidati dal primo cittadino con fascia tricolore Stefano Giaquinto. “Ogni 13 ottobre – ha detto emozionato il sindaco Giaquinto – ci rende carichi di speranza e di pace soprattutto per i giovani che sono il nostro futuro e saranno i cittadini del domani. Purtroppo nel mondo ci sono ancora tante guerre e tantissimi soldati italiani sono impegnati all’estero in missioni di pace. Bisogna partire da agenzie come la scuola e la famiglia per fare capire che la guerra è la cosa peggiore che possa esistere e che non dobbiamo essere più gli artefici di massacri e violenze inaudite”.

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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