Beata Vergine Maria Addolorata
Venerdì 15 settembre 2023
XXIII Settimana del Tempo Ordinario
Beata Vergine Maria Addolorata
+ VANGELO (Gv 19,25-27)
Ecco il tuo figlio! Ecco la tua Madre!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la Croce di Gesù sua Madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Mà gdala. Gesù allora, vedendo la Madre e accanto a Lei il discepolo che Egli amava, disse alla Madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua Madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La festa liturgica di nostra Madre è per noi molto più di un semplice ricordo, non è una commemorazione vissuta da estranei ma da veri figli che si considerano obbligati verso la Donna che per tre anni visse con una spada nel Cuore, senza perdere per un solo istante la pace e la gioia soprannaturali.
Prima dell’inizio della missione di Gesù, la Vergine Maria era perfettamente a conoscenza delle ininterrotte tribolazioni che avrebbe incontrato e patito amaramente il Figlio, conosceva in che modo avrebbe redento l’umanità , riportando l’amicizia tra questa e il Padre: con la morte di Croce di suo Figlio, Carne della sua Carne, Sangue del suo Sangue.
Troviamo la Madre presente in modo attivo sia alle nozze di Cana che sotto la Croce. In queste due circostanze Gesù mostrò la sua gloria, soprattutto sulla Croce. Nelle nozze di Cana si è messo in evidenza, in modo simbolico, ciò che è avvenuto sulla Croce.
Alle nozze di Cana Gesù rispose con sorpresa alla Madre che chiedeva un miracolo con la trasformazione dell’acqua in vino, «non è ancora giunta la mia ora» (Gv 2,4) ma subito obbedì amorevolmente alla Madre. Il miracolo lo compì lo stesso, era stata la Mediatrice delle Grazie ad implorarLo e a sua Madre, Gesù non dice mai di no.
Gesù trasformò l’acqua contenuta in sei giare (Gv 2,6), ma il numero sei simboleggia l’imperfezione, mentre il numero perfetto è sette. Indica che a Cana non era ancora giunta la sua ora, mentre l’ora nella quale Gesù ha rinnovato tutto, è stata l’ora della Croce. Crocifisso e con un residuo di aria nei polmoni disse: «Tutto è compiuto» (Gv 19,30).
In Giovanni Gesù affida tutti noi, tutta la Chiesa, tutti i discepoli futuri, alla Madre Santissima e la Madre La dona a noi. E questo si è realizzato nel corso della storia: sempre più l’umanità e i cristiani hanno capito che la Madre di Gesù è la loro Madre. E sempre più si sono affidati alla Madre: pensiamo ai grandi Santuari, pensiamo a questa devozione per Maria dove sempre più la gente sente: «Questa è la Madre».
Sarebbe bastato a Gesù dire: «Donna, ecco tuo figlio!»; «Ecco tua Madre!». L’aggiunta degli articoli determinativi (il, la) imprime al suo testamento spirituale una maggiore valenza soprannaturale. Gesù era tranquillo per il futuro della Madre, in queste due frasi c’è una Volontà soprannaturale per rendere sua Madre la Madre di tutti e Giovanni rappresenta tutti noi suoi figli. Dobbiamo essere come Giovanni per amare convenientemente la Madre e custodirLa nel cuore.
A quel figlio (Giovanni) venne indicata la sua nuova Madre, «la tua», non si doveva occupare di una Madre qualsiasi, e lui divenne il modello di tutti i veri figli della Madre Santissima. L’Addolorata è Madre di ogni persona che vive sulla Terra, l’europeo, il cinese e l’africano, il cristiano e il musulmano, ma ELLA PUÒ AGIRE SOLO IN QUANTI LA VENERANO E LA RICONOSCONO MADRE DI DIO, e siamo noi cattolici. Anche gli ortodossi ma con minore partecipazione.
Solo il Vangelo di San Giovanni ripete due volte una parola molto importante, quando egli parla della Madre di Gesù e del discepolo che Egli amava. L’Evangelista racconta che la Madre di Gesù stava «presso la Croce» (Gv 19,25) e il discepolo amato stava «accanto a Lei» (Gv 19,26). È un dettaglio importante che ha un significato biblico molto profondo.
L’Addolorata era la Donna forte non piegata su se stessa ma con il volto che guardava verso l’alto ad adorare il Figlio suo e del Padre eterno, che consumava la sua Vita per far nascere la vera vita in incalcolabili miliardi di persone.
L’Addolorata guardava il Figlio moribondo e crocifisso e ha continuato a credere, ad avere fiducia in Dio, anche quanto tutto appariva una sconfitta.
Gesù disse le parole che sigillarono trionfalmente la sua missione, nel momento importante davanti a sua Madre: «Tutto è compiuto» (Gv 19,30).
Gesù poco prima di morire non si rivolse solo alla sua Madre per il sentimento umano che possedeva come Figlio, la chiamò Donna per risaltare che Ella partoriva l’umanità nello straziante dolore sotto la Croce, e non era solo più sua Madre per la Maternità spirituale estesa a tutti, a cominciare dai suoi discepoli.
Gesù alle nozze di Cana e sotto la Croce non chiamò sua Madre con il proprio Nome, ma Le diede il titolo bellissimo di «Donna» (Gv 2,19.26).
La Madre Addolorata è la Donna profetizzata fin dall’inizio della creazione, la Signora Onnipotente per Grazia e la Regina dell’Universo.
La Donna della Genesi è Maria Santissima: «Io porrò inimicizia tra te e la Donna,
tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gn 3,15). Così come lo è la Donna dell’Apocalisse: «Nel Cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Ap 12,1).
Maria è la Donna e rappresenta anche la Chiesa, ne è la Madre.
Ella continua a partorire nel dolore e soffre per i peccati commessi dalla stragrande maggioranza degli uomini. Non solo quei peccati che comunque si confessano per ritornare nella Grazia di Dio, sono ben altri peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, come uno dei quattro che afferma il «peccato impuro contro natura».
Quanto sono illusi e sventurati quanti esaltano l’omosessualità e tante altre perversioni causate da desideri disordinati e lussuriosi.
Il diavolo pone nella mente di tanti la tentazione di fare sesso con altri/e dello stesso sesso e questi eseguono sentendosi appagati nel soddisfare ogni pensiero. Allo stesso modo ricorrono alle droghe e a commettere svariate immoralità e corruzioni. Sono persone schiave dei pensieri presenti nella mente e non avendo come riferimento i valori morali né i Comandamenti di Dio (figuriamoci), considerano lecita ogni depravazione.
Liberi di agire come vogliono, anche i grandi peccatori subiranno un Giudizio Divino sulla vita condotta e non potranno sfuggire a questo incontro. Noi non condanniamo nessuno a qualche pena, preghiamo invece per tutti i peccatori e condanniamo semmai il «peccato impuro contro natura».
L’INIQUITÀ È MOLTO DIFFUSA NEL MONDO, È UNA BESTEMMIA ININTERROTTA CONTRO DIO PADRE E LA MADRE LACRIMA SANGUE. LE LACRIME DI SANGUE DELLA MADONNA INDICANO IL SUO INTENSO DOLORE PER LA CADUTA NELL’INFERNO ANCHE DI UN SOLO UOMO O DONNA. INDICANO SOPRATTUTTO LA ROVINA ETERNA DELLA STRAGRANDE PARTE DELL’UMANITÀ.
La Madre vuole salvare tutti i suoi figli ma pochi si convertono, pochi pregano e si preoccupano della vita spirituale. Occorre un forte scuotimento per farli ravvedere…
Senza la protezione della Madre di Dio, come reagiranno tanti alle calamità che avverranno? I grandi peccatori riflettano e si pentano!