BASSO VOLTURNO LSU-LPU MANCA ANCORA UN TASSELLO
di Giuseppe PASQUALINO
Continua imperterrita la lotta sindacale che dalla fine degli anni ’90 sta caratterizzando il sostegno a quella immensa platea di lavoratori definiti socialmente utili o di pubblica utilità che hanno riempito i tanti “buchi†nei servizi erogati dalla pubblica amministrazione, in particolare i tanti comuni del meridione d’Italia.
Il bacino di questi lavoratori a tempo parziale, che una volta contava centinaia di migliaia di unità , “fortunatamente†si è ridotto tantissimo grazie ai processi di stabilizzazione che tanti enti pubblici hanno messo in pratica; adesso hanno raggiunto un numero di sole centinaia. Nei mesi scorsi, sempre grazie al costante e faticoso impegno delle forze sindacali, in particolare dell’Unione Sindacale di Base, che non hanno mai lasciato i tantissimi lavoratori, dopo tante iniziative ed emanazioni di provvedimenti amministrativi si è giunti ad una ulteriore canalizzazione dei LSU in direzione dell’impiego costante nel tempo, a tempo indeterminato, presso gli stessi enti utilizzatori.
Un altro nodo importante è stato sempre quello della quiescenza di questa platea di lavoratori cosiddetti “atipiciâ€, ovvero il destino pensionistico di tanti LSU per i quali risultano soltanto contributi “figurativi†e non effettivi. A tale proposito, nella giornata di giovedì 31 marzo, <una delegazione di USB Pubblico Impiego, composta da dirigenti nazionali e rappresentanti degli LSU/LPU ed ex LSU ATA, – recita così il comunicato stampa emesso dall’organizzazione sindacale USB – ha incontrato il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, sulla questione relativa al pieno riconoscimento della “storia contributiva†dei lavoratori che prestano o hanno prestato servizio come LSU o LPU>.
Pur riconoscendo che la soluzione del problema è di competenza del Governo centrale, la dirigenza dell’USB ha valutato positivamente l’incontro e in particolare l’impegno da parte di Tridico. <Il Presidente dell’INPS – si legge ancora nel comunicato – <ha dato la disponibilità ad impegnarsi per trovare soluzioni adeguate alle varie problematiche emerse, dalle macro-questioni, come il riconoscimento economico dei contributi figurativi o il ricongiungimento contributivo NON oneroso, a quelle che sembrano più marginali, ma che comunque contribuiscono a negare a questi lavoratori la prospettiva di una pensione dignitosa>.
Nelle prossime settimane, fanno sapere dall’Unione Sindacale di Base del pubblico impiego, si lavorerà ancora più alacremente per sensibilizzare il Parlamento alla problematica LSU/LPU, sia per l’aspetto pensionistico che per quello più generale del diritto alla stabilizzazione a 36 ore settimanali.