BALNEARI: SIB, GOVERNO SORDO A NOSTRE RICHIESTE CONFERMATO LO SCIOPERO DEL 3 AGOSTO
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BALNEARI: SIB, GOVERNO SORDO A NOSTRE RICHIESTE
CONFERMATO LO SCIOPERO DEL 3 AGOSTO
(ANSA) – ROMA, 19 LUG – “La giornata di protesta del 3 agosto
non è vincolata alla predisposizione del decreto legge sulle
concessioni demaniali disposto dalla legge Comunitaria 2010,
bensì alla mancata risposta del Governo alla richiesta della
categoria che rimane quella di ottenere l’esclusione delle
imprese balneari dalle evidenze pubbliche così come previsto
dalla direttiva comunitaria e quindi no alle aste”. Questa la
risposta di Graziano Giannessi, vicepresidente vicario del Sib,
Sindacato Italiano Balneari – FIPE Confcommercio dopo le
dichiarazioni del ministro del Turismo Piero Gnudi in occasione
del ‘question time’ alla Camera.
Questo obiettivo – continua a ribadire il sindacato – può
essere raggiunto attraverso l’applicazione della Direttiva
Bolkestein che vincola l’esonero dalla Direttiva Servizi in
presenza di disponibilità del patrimonio e di interessi
generali. ”Sulla disponibilità del patrimonio – prosegue il Sib
– possiamo affermare che ad oggi solo il 25% dei litorali
italiani è affidato in concessione, pertanto restano più di
5.000 km di costa a disposizione dei cittadini italiani ed
europei che intendono avviare una azienda balneare. Quanto
all’interesse generale, invece, gli attuali concessionari sono
fiduciari dello Stato in quanto all’interno delle proprie
imprese garantiscono l’ordine pubblico, l’assistenza a mare, il
controllo e la difesa dell’ecosistema marino, il primo soccorso
ecc. ecc. e quindi servizi sociali a favore della
collettività ”. Per quanto riguarda le assicurazioni del
ministro in merito al decreto delega ed alla concertazione tra i
ministeri competenti, ”è facile dedurre – sostiene il Sib – che
si vuole far trovare la categoria – ma anche Regioni, Province e
Comuni – di fronte al fatto compiuto anziché renderli partecipi
e propositivi nei momenti preparatori della riforma sulle
concessioni”. “Confermiamo la chiusura degli ombrelloni –
conclude Giannessi – a testimonianza della nostra
insoddisfazione in ordine al mancato rispetto da parte del
Governo degli impegni assunti nel corso dell’unico incontro,
svoltosi oltre 4 mesi fa”. (ANSA).