APPERTI CANDIDATO SINDACO A CASERTA

Carissimi,
In questa mia breve esperienza da candidato Sindaco, una delle questioni che più spesso mi viene posta, sia da giornalisti che da semplici cittadini, è “come penso di far fronte alla gestione e manutenzione della città, degli spazi verdi e comuni che tanto affermo di avere a cuore, con la ben nota situazione in cui versano le casse dell’Ente?”
La risposta è nel metodo, nel principio di sussidiarietà richiamato dalla Costituzione Italiana, all’art.118 che voglio riportare per intero: “Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà“.
Da troppi anni, a Caserta, il cittadino è un semplice “utente” della città. Distratto, disinformato, e per questo poco sensibile alle sorti di ciò che gli sta intorno. C’è bisogno di cittadini più “azionisti”, che investano nella città, non risorse economiche, ma tempo, passione, competenze. Finora in questo comune l’art. 118 si è applicato al contrario.
Basti pensare alle esperienze virtuose del Comitato Città Viva, “sfrattato” nonostante i suoi laboratori gratuiti per bambini e ragazzi, lo sportello informativo per il sostegno al reddito per decine di famiglie, che lì hanno avuto modo di conoscersi, di socializzare e di riscoprire la gioia di mettersi a disposizione della città e della comunità. Sfrattati perché l’ex asilo di via Barducci è in vendita, insieme a tanti pezzi di patrimonio dell’Ente, per sanare le ferite del dissesto. Fortunatamente è stata trovata una soluzione temporanea in un’ala inutilizzata della scuola media Ruggiero, per non perdere il filo e sperare in un futuro migliore.
Basti pensare anche alle difficoltà ed agli ostacoli incontrati dai ragazzi del collettivo SCIRA – Studenti Casertani In RivoltA – che, alcuni mesi fa, hanno rischiato di esser denunciati per aver riqualificato lo scempio del prato incolto tra la Flora e la Reggia, piantando anche simbolici alberelli, e che oggi si sono “messi in testa” di restituire alla città Villetta Giaquinto, bellissimo parco pubblico immerso nel cuore della città tra via Galilei, via San Carlo e Corso Trieste, purtroppo da anni caduto progressivamente in rovina ed alla fine “chiuso per degrado”.
Domani, domenica 7 febbraio, alle 10.00, un folto gruppo di cittadini si riunirà davanti ai cancelli del “Parchetto delle Amache” (così lo hanno affettuosamente ribattezzato i ragazzi di SCIRA), senza poter entrare per continuare il lavoro di riqualificazione, perchè “il parco è inagibile” (la risposta dei dirigenti comunali, che pare si siano impegnati a renderlo accessibile in breve tempo). Ed allora si inizierà a pulire e manutenere la facciata esterna e la cancellata, sperando che la richiesta già avanzata al Commissario Nicolò, su un possibile accordo per una gestione partecipata dello spazio, trovi accoglimento e non si fermi di fronte al fatto che il parco è inserito nel cosiddetto “piano chioschi” dalla giunta Del Gaudio, i cui protagonisti con miopia politica non ammettevano la possibilità di avere uno spazio pubblico curato e sicuro senza la compresenza di un privato e del relativo profitto.
Eppure esiste, non distante da noi, un esempio virtuoso, e su scala anche nettamente più grande, di una base solida cittadini organizzati in diverse forme che riesce nell’impresa titanica di salvare un bene di inestimabile valore come la Reggia di Carditello dalla vendita a privati, che poteva significare per la “Reale Delizia” il colpo fatale dopo decenni di mortificazioni. Certo, a Carditello la partita non è terminata, ma la strada intrapresa, grazie anche alla fortunata coincidenza del breve ministero dell’eccellente Massimo Bray, è quella giusta. Applicabile, con forme, tempi e strategie diverse, ma con il minimo comun denominatore della partecipazione inclusiva ed attiva, dal pezzettino di verde nascosto tra i palazzi fino ai sogni di 33 ettari racchiusi da un maledetto muro.
Caserta, 06 Febbraio 2016

Francesco Apperti
Candidato sindaco 2016
Speranza per Caserta
l’Altra Europa

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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