SANTA MARIA LA FOSSA I SANPIETRINI SALTANO… E ANCHE I TOPI…DALLA GIOIA
di Peppino PASQUALINO
    Certamente occorre considerare le condizioni climatiche spesso proibitive, la scarsa (spesso inesistente) azione di manutenzione, le diverse sollecitazioni, tutti elementi che concorrono in un certo qual modo all’inizio del dissesto della pavimentazione di marciapiedi e strade.
    Non è da tanto che il “maquillage†urbanistico “fossataro†ha visto come teatro di lavori le centralissime Via Roma, Piazza Europa, Via Municipio e ancor prima ambo i lati della strada provinciale 333 (che nel centro urbano prende la denominazione di Corso Umberto I) ai due ingressi del centro abitato in direzione Capua e Grazzanise. Intanto i “sanpietriniâ€, quelle tanto “belle†e “bestemmiate†pietre cubiche messe a dimora sui calpestii delle suddette strade e piazze, iniziano già da anni a “saltareâ€, e sono tanti i luoghi che in diverse occasioni hanno registrato il necessario “centellinato†intervento di ripristino. Ed è proprio questo il punto, è proprio questo il serio problema: l’opera di ripristino.
    Da oltre due anni i cittadini segnalano le tante buche create proprio dai “sanpietrini†saltati, buche improvvise che creano pericolo alla circolazione pedonale in particolare di bambini e persone anziane. Spesso il silenzio dell’istituzione locale preposta alla salvaguardia è sintomatico, foriero di una scarsa, se non nulla, capacità finanziaria idonea a tamponare in un certo qual modo gli inconvenienti che possono presentarsi quotidianamente.
    Puntare sempre il dito contro chi amministra non è, però, un’azione sempre corretta, almeno dopo di avere analizzato bene la fonte del problema. Nel caso trattato occorre dire che non sempre è corretto il comportamento degli automobilisti residenti che molto spesso parcheggiano i propri automezzi “sul marciapiediâ€, atteggiamento quasi mai sanzionato dalle forze di polizia. E pensare che l’arteria principale, proprio nei tratti prima indicati, dopo gli interventi di ripristino del recente passato presentano ampi spazi lungo i quali potere comodamente parcheggiare. Un altro elemento che comporta il dissesto della pavimentazione è la cattiva opera di messa a dimora dei “sanpietriniâ€, lo dimostra chiaramente il materiale che si presenta alla vista una volta che le pietre saltano; e saltano proprio per mancanza di energico collante utilizzato a risparmio.
    Intanto i vuoti si allargano sempre più in occasione delle piogge torrenziali trasformandosi in ricovero di topi che spesso fuoriescono. Certo è che se qualche persona dovesse cadere a causa di tali sconnessioni o buche e subire infortuni scatterebbe, conseguentemente, la “classica†denuncia in direzione dell’Ente territoriale che si troverebbe coinvolto ed esposto (quasi sempre) al risarcimento. Allora la domanda nasce spontanea: non è meglio prevenire investendo in interventi di manutenzione ordinaria per evitare future spese maggiori a carico della comunità ?
    Il problema serio è che la “prevenzione†non è stata mai una voce di bilancio gradita; investire in “prevenzione†non conviene, la “prevenzione†non colpisce l’occhio dell’elettore così come fanno le “opere†fatte coi sanpietrini.