RICERCHE DI VINCENZO TUFANO:ANCORA TRACCE ”ALIENE” SI RENDONO PALESI NEI TERRITORI CASERTANI, PRECISAMENTE IN QUELLO CHE È STATO DA TEMPO RIBATTEZZATO DA MOLTI ESPERTI ”L’EPICENTRO PORTANTE DEGLI UFO”, ALVIGNANELLO.

 di Vincenzo Tufano 

Perchè in questo piccolo borgo sin dal 1998 si verificano così tanti avvistamenti e incontri ravvicinati con creature non identificate? Possibile che il substrato mitologico di Alvignanello rappresenti  una fonte indiziaria probante che può dare esaustive spiegazioni a questi fenomeni per ora ignoti?

 

 

 

 

       Primo rinvenimento orme 5 Febbraio 2019

zona orme Eremo

 

L’ultima mia indagine riguarda il rinvenimento, avvenuto il  5 febbraio 2019, di orme ungulate a 3 artigli dopo  una segnalazione  da parte di un residente  della zona,  sconcertato da insolite orme che procedevano con un passo simile a quello di  un uomo ma distanziate di circa 1, 70 cm l’una dall’altra, in direzione del fiume Volturno, partendo da una zona molto paludosa e boschiva di Alvignanello-Castel Campagnano. Ricordo ancora le sue parole, trafitte da un velo di paura e ansia:<< Vincenzo, corri in Via Castel Campagnano, quel punto che circoscrive il Fiume, mi sono imbattuto casualmente in delle orme spaventose e abominevoli, che non ho mai visto prima!>>. Così recandomi sul posto ho potuto constatare la presenza di queste tracce anomali e la silhouette di un’ orma artigliata di 30/35 cm, simile a una mano, seguita da altre tre  differenti e molto più grandi, di circa 60/70 cm, verosimilmente le zampe.
Decisi così di recuperare i calchi in gesso di tutte  le  impronte per custodirle e magari sottoporle in futuro ad analisi più approfondite.

 

calco

Secondo rinvenimento 26 Febbraio/1 marzo  2019

 

Decisi  di mettere  in moto  la ”macchina d’indagine” e durante una seconda esplorazione di una zona boschiva sulle colline di Alvignanello all’indomani di un avvistamento UFO triangolare, mi sono imbattuto casualmente in un’altra serie di orme, circa 15, simili a quelle apparse alcuni giorni  prima vicino al greto del Volturno. Stesse dimensioni, stessa forma.  Queste orme procedevano lungo un sentiero fittissimo e boschivo che delimita l’Eremo S. Maria Degli Angeli, distanziate  di circa 3 metri le une dalle altre. Due di queste  erano perfettamente visibili a terra, altre invece  ben camuffate nel fogliame, ma ben evidente era comunque la sagoma dell’ impronta. Con me quel giorno vi era un altro testimone, il signor M. Esplorammo la zona per circa 45 minuti e seguendo le orme raggiungemmo una vallata enorme, all’interno della quale decorre un ruscello che alimenta dopo alcuni km il Volturno. Dopo le opportune rilevazioni fotografiche e la misurazione delle orme terminammo l’indagine. In noi vi era semplicemente sconcerto per ciò che avevamo visto e udito. Si, perchè alcuni minuti prima di terminare l’indagine udimmo, provenire da una radura di spine, un suono simile a una forte  unghiata su un tronco. Per alcuni minuti siamo rimasti impietriti, poi nulla più…

orma 3

 

      L’ avvistamento. 

 

Dopo questa lunga indagine cominciavo a collegare i punti e riallacciarli a una testimonianza che mi giunse sul mio indirizzo di posta elettronica alcuni giorni prima, precisamente il 10 Febbraio. Il testimone in questione mi rese partecipe di un suo incontro ravvicinato occorso la notte del 2 Febbraio a Piana di Monte Verna (Caserta).  Mi descrisse con un disegno l’essere da lui visto al centro della strada, alto circa 5 metri ( comparandolo con gli alberi nei dintorni) e di aspetto simile a quello di un coccodrillo bipede ma molto più ”magro”. Questa testimonianza ovviamente la approfondirò nei prossimi giorni, per ora ritengo opportuno non dire di più, in attesa di ulteriori elementi futuri che potrebbero collegare le orme rinvenute ad Alvignanello con la presenza di questa creatura bipede rettiliforme. L’indagine continua.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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