ALLORA COSA VOGLIAMO FARE CON L’ARCO DI INTERESSE STORICO DI ORIGINE LOMGOBARDA DI CASERTAVECCHIA?LA PAROLA A GIUSEPPE FLORINO E A CIRO GUERRIERO.
BY GIOVANNA PAOLINO
“Allora cosa vogliamo fare con l’arco di interesse storico di origine longobarda, di Casertavecchia?”. Queste le parole dell’Ing. Giuseppe Florino all’indomani della visita di Matteo Renzi alla Reggia di Caserta durante la quale il Presidente del Consiglio ha ribadito il ruolo primario dello sviluppo della Cultura e del Turismo per la promozione del nostro territorio. Eppure, l’arco di via della Pineta, nel Borgo Medioevale di Casertavecchia , abbattuto involontariamente da un mezzo della Ecocar nel mese di settembre, è ancora lì che attende di essere rimesso al suo posto. Di chi e’ la responsabilita’ di questo ritardo e di questo ulteriore attentato alla storia di Caserta? Di origine longobarda, l’arco ha già subito la stessa triste sorte cinque anni fa quando fu abbattuto da un camioncino. Ed allora le proteste popolari che ne susseguirono, ne determinarono per fortuna il ripristino che in verità non fu proprio eseguito “a regola d’arte “. In seguito all’episodio che si e’ verificato nel mese di settembre, la Ecocar Ambiente, societa’ che gestisce il servizio di igiene urbana a Caserta , dichiaro’ che il danneggiamento dell’arco, o meglio il suo completo abbattimento, era stato provocato da un furgoncino dell’azienda. I vertici della Ecocar, all’epoca, dichiararono che non vi erano stati danni ne’per i passanti ne’ per gli operatori e che essi si erano gia’ attivati per il ripristino dello stato dei luoghi nel piu’ breve tempo possibile. A sua volta, Sirio Vallarelli, direttore del Consorzio Ecocar, aveva chiesto di poter riparare al danno, ripristinando l’arco, ma la soprintendenza ad oggi non ha ancora dato indicazioni. ” Abbiamo inoltrato la relativa documentazione alla Soprintendenza di Caserta – aveva affermato Sirio Vallarelli – ma a tutt’oggi nessuno ci ha ancora autorizzato a procedere per la riparazione dell’arco di via Pineta i cui resti si trovano all’interno del Castello Medioevale “. Sulla questione, dunque, scende in campo Giuseppe Florino, strenuo difensore del patrimonio storico culturale del nostro territorio. ” Faccio appello al Comune di Caserta – dice- di comunicare alla Soprintendenza la volontà della Ecocar di riparare al danno e di accelerare sulla questione. Non possiamo restare fermi mesi per risolvere problemi, anche quando non è richiesto alcuno sforzo economico da parte della P.A.”. Anche Ciro Guerriero , Presidente di Caserta Kest’e’ , sollecita un intervento immediato del Comune di Caserta e della Soprintendenza per la riparazione dell’arco di Via Pineta. ” Voglio ricordare – dice Ciro Guerriero- che dal 1960, l’insediamento di Casertavecchia è stato inserito nella lista dei monumenti nazionali italiani e sottoposto a vincolo paesaggistico. Pertanto tutte le attività in esso svolte devono essere fatte con particolare accortezza e rispetto dei luoghi”. Per Ciro Guerriero il problema della tutela del borgo medioevale deve essere risolto alla base dalla amministrazione comunale. ” Non si puo’ autorizzare – continua – la Ecocar Ambiente a svolgere la propria attivita’ di servizio con un mezzo meccanico assolutamente inadatto alle esigenze del borgo medioevale di Casertavecchia . Il danno che si e’ verificato era prevedibile”. E conclude : ” Il problema parte dall’Amministrazione Comunale che non riesce a progettare un piano di traffico che tuteli Casertavecchia da tutti i mezzi a quattro ruote, di dimensioni maggiori a quelle consentite, e finisce con la Soprintendenza che , mentre omaggia Matteo Renzi, in realta’ manifesta concreta indifferenza per il nostro territorio”.