Acqua potabile: i criteri per valutarne la qualitÃ
Fonte Virgilio
Le acque destinate al consumo umano sono tutelate per legge e devono rispondere a precisi criteri di qualità .
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Acqua: piace il rubinetto, ma non si taglia la minerale
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L’Ambiente e il Diritto, di Valentina Vattani di www.dirittoambiente.net – L’acqua potabile rappresenta una risorsa essenziale per la sopravvivenza degli esseri viventi. Il decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 recepisce la direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle “acque destinate al consumo umano†e si applica a tutte le acque destinate al consumo umano (fornite da una rete di distribuzione, da cisterne, o utilizzate nelle imprese alimentati), escluso le acque minerali naturali e le acque medicinali riconosciute.
Le acque per il consumo umano devono essere salubri e pure, non devono contenere microrganismi e parassiti né altre sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute, pertanto la norma fissa dei valori limite le possibili sostanze in essa contenute.
L’acqua che fuoriesce dai rubinetti delle nostre abitazioni è sottoposta a un duplice controllo: controlli interni, effettuati dal gestore del servizio idrico e controlli esterni, eseguiti dall’azienda unità sanitaria locale competente per territorio secondo i criteri generali dettati dalle Regioni.
Il Ministero della sanità è tenuto a provvedere all’elaborazione ed alla pubblicazione di una relazione triennale sulla qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di informare i consumatori.
Le sostanze più rappresentative della qualità e della tipologia di acqua sono: il calcio, la durezza (che deve essere compresa tra 15 e 50 °F), i fluoruri (valore limite: 1,5 mg/l), i cloruri (valore limite: 250 mg/l), i solfati (valore limite: 250 mg/l).
La presenza di rilevanti quantità di nitrati nell’acqua è, invece, un segnale di inquinamento (per essi il limite fissato per legge è di 50 mg/l). Valori limite di concentrazione importanti sono fissati anche per la presenza di: arsenico (10 µg/l), cromo (50 µg/l), nichel (20 µg/l) e piombo (10 µg/l), la cui assunzione in quantità elevate può avere effetti dannosi per la salute dell’uomo.