ABORTO CLANDESTINO: MULTA SALE A 5-10MILA EURO (DA 51 EURO)
ROMA – Aborto clandestino: multa sale a 5-10mila euro (da 51 euro). L’aborto clandestino non è più reato (è stato depenalizzato) ma le donne che interrompono la gravidanza di nascosto vedono innalzarsi vertiginosamente le sanzioni: da 51 euro, l’ammenda pecuniaria è aumentata potenzialmente di 200 volte, visto che oggi è fissata tra i 5 e i 10mila euro. Sono gli effetti del decreto legislativo del 15 gennaio che depenalizza molti reati sottraendoli al codice penale, ma inasprisce le sanzioni sull’aborto clandestino al punto di inibire le donne – è anche la protesta delle organizzazioni che intendono boicottare la legge – dal ricorrere alle cure ospedaliere in caso di complicazioni o di denunciare chi procura aborti fuori dal circuito sanitario legale. Un tweetbombing di protesta (#obiettiamolasanzione e #apply194 su twitter) contro l’innalzamento delle sanzioni per chi ricorre all’aborto clandestino è partito il 22 febbraio. Secondo Loredana Taddei, responsabile Politiche di genere della Cgil, “non solo si impedisce di fatto l’applicazione della legge 194 (che regolamenta l’aborto, ndr) – si legge in una nota – ma si penalizzano in modo smisurato e vergognoso le donne che ricorrono all’aborto clandestinoâ€. Il pensiero va naturalmente alle altissime percentuali di obiezione di coscienza dei medici ginecologici (una media del 70%) e all’obiezione di coscienza delle strutture, intendendo quel 40% di reparti di ginecologia e ostetricia che forniscono un servizio limitato e insufficiente. E’ firmata Titti Carrano, presidente dell’associazione Dire (Donne in rete contro la violenza a cui fa riferimento la maggior parte dei centri antiviolenza del nostro Paese) – – segnala Grazia Longo su La Stampa – la lettera a Matteo Renzi per correggere il «gravissimo errore dell’inasprimento delle sanzioni, ignorando completamente le ragioni per cui la legge 194 comminava una multa simbolica, ovvero permettere alle donne di denunciare i “cucchiai d’oro†che praticavano aborti illegali e, soprattutto, permettere loro di andare in ospedale al primo segno di complicazione senza rischiare la denuncia».