GRAZZANISE: GRAVANTE: “IN SINERGIA ABBIAMO SALVATO AGNENA E CITTADINIâ€
Il canale, che va da Pastorano al mare, dal luglio scorso aveva tormentato i residenti GRAZZANISE: GRAVANTE: “IN SINERGIA ABBIAMO SALVATO AGNENA E CITTADINIâ€
GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Forte apprezzamento per il lavoro svolto in sinergia con la Benemerita e con la sezione casertana dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa); prudente silenzio “amministrativo†durante l’avocazione a sé decisa dalla Prefettura e le indagini coordinate dalla Procura; soddisfazione per la salute dei residenti (da luglio martoriati sulla pelle e specialmente per l’insopportabile respirazione d’aria nauseabonda), ma impegno ad incentivare il controllo degli scarichi in un canale che tuttavia ha bisogno di una insistente bonifica generale. In sostanza questi appena esposti in sintesi i punti cardine della conferenza-stampa che stamani il sindaco Vito Gravante ha tenuto davanti ad una folta schiera di cronisti. Al gran completo la maggioranza consiliare presente all’incontro, a partire dal vicesindaco ed assessore all’Ambiente, Marcello Vaio, direttamente responsabile e giustamente fiero dei risultati raggiunti: sequestro di una distilleria, in quel di Pastorano, e indagini ancora in corso per cinque persone. Noto l’antefatto: il canale Agnena, che attraversa i tenimenti vari Comuni da Pastorano al mare, dall’estate scorsa ha diffuso più che percettibili conseguenze di un neoinquinamento dovuto a quantitativi di burlanda (o borlanda), cioè “residui della distillazione di liquidi fermentati di origine amilacea o zuccherinaâ€; dunque un tremendo fetore simile a quello che, sull’ex SS 264(ora Sp 333), mandava, nel passato e nei periodi di tarda estate, ai notturni avventori di bar ogni autotreno che trasportava scarti di barbabietola da zucchero. Il primo cittadino di Grazzanise ha rievocato tutte le tappe percorse (anche a piedi, da lui e da altre figure istituzionali) per venire a capo della questione, rintracciare le origini dell’avvelenamento idrico e facendo intanto leva sulle analisi dei campioni di acqua più volte prelevati. Un lavoro a più mani durato otto mesi, ma al termine premiato da risultati che in concreto hanno bloccato l’increscioso e pericoloso fenomeno. Una cronista ha proposto un applauso diretto a tutti gli attori che “con abnegazione†si sono adoperati per scrivere il “lieto fineâ€, un gesto subito condiviso dai presenti e che, però, non ha impedito di accennare a problematiche ambientali collegate e perduranti sulle quali, durante questo nuovo corso informativo inaugurato dall’Amministrazione-Gravante, certamente si ritornerà .