LA SINDROME DELLA VIBRAZIONE FANTASMA
L’era della tecnologia è meravigliosa, tutto è più semplice e più immediato. Avere uno smartphone in mano significa letteralmente avere il mondo intero in mano. Con un delicato tocco sullo schermo sei in Giappone, puoi prenotare un volo per l’Australia o vedere in tempo reale cosa succede in Patagonia. Nel frattempo, puoi comprare casa, le scarpe, i vestiti, lavorare e mandare una mail di lavoro. Il tutto mentre chatti con la tua dolce metà .
Non solo, contemporaneamente puoi modificare una foto e postarla su un social network, e diventare il re o la regina della rete. Poi puoi fare uno screenshot di una cosa divertentissima che hai trovato su un social e inviarlo ai tuoi amici su un gruppo di Whatsapp. Il telefono ti avviserà che hai un appuntamento col capo o che devi andare a prendere tua sorella fuori da scuola tra cinque minuti. Insomma, non c’è più da preoccuparsi di niente: fa tutto il telefono.
Tuttavia ogni medaglia ha il suo rovescio, e quello dello smartphone forse non è poi così easy. In fin dei conti, siamo un po’ tutti dipendenti dal nostro telefono cellulare. Secondo delle ricerche condotte oltre la Manica su degli studenti universitari iscritti al primo ciclo di studi, il 90% di loro soffre di “sindrome da vibrazione fantasmaâ€. In altri termini: hanno spesso la sensazione di aver ricevuto un messaggio, quando in realtà non è così.Non è stato il telefono a vibrare, bensì il loro stesso corpo. Secondo gli studiosi questo è causato dal fatto che abbiamo una sorta di dipendenza e di “ansia da notificaâ€. Il telefono, se tenuto sempre in tasca, tende a diventare una sorta di “parte addizionale del nostro corpoâ€. Certo non per tutti è così, ma lo studio ha rivelato che una percentuale elevatissima di studenti “soffre†di questo disturbo, pur non essendone particolarmente turbato.
Infatti, se l’esistenza del disturbo è sicura, non si può dire lo stesso delle cause, che non sono ancora certe. Secondo gli scienziati, si potrebbe trattare in primo luogo di un adattamento del corpo allo smartphone, anche se ancora non sono ben chiare le dinamiche. Alternativamente, si pensa che sia un fenomeno legato all’ansia da notifica, e allo stress che essere costantemente connessi comporta.