VANGELO (Mt 10,17-22)
Venerdì 26 dicembre 2014
SANTO STEFANO
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+ Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio Nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato». Parola del Signore
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Vangelo di oggi sembra riferirsi alla vicenda del primo Martire cristiano, invece riguarda tutti i veri seguaci di Gesù.
La distinzione è doverosa perché non tutti i cristiani ricevono persecuzioni dal mondo corrotto, ma è vero che la ribellione ingiustificata e incontrollata, in molti avversari di Gesù Cristo, si rivolge verso i cristiani che osservano fedelmente il Vangelo.
“Sarete odiati da tutti a causa del mio Nomeâ€. Questo è il dato che ci arriva dal Signore, parole rivolte agli Apostoli e non ai seguaci poco fervorosi e indecisi sul cammino di conversione da compiere. Parole che riguardano i cristiani che camminano nella Verità di Cristo, quelli che praticano le virtù con facilità e osservano gli insegnamenti del Vangelo con amore e interesse.
A causa della scarsa capacità di discernimento i cristiani tiepidi non riescono a riconoscere il loro stato spirituale, forse si ritengono perseguitati in qualche circostanza e sbagliando si annoverano tra gli imitatori di Gesù. Nessuno può giudicare lo stato spirituale degli altri, se non si è in grado di riconoscere quello proprio, figuriamoci quello degli altri.
Non tutte le persecuzioni arrivano dai diavoli, spesso è la cattiveria umana a disturbare i buoni.
Non si deve fare una graduatoria delle persecuzioni né è consigliabile sentirsi vittima quando i cattivi attaccano con calunnie o con opere disoneste, è preferibile pregare per loro e presentarli nella preghiera a Gesù perché li converta. Lui ci ha detto di pregare per i nostri nemici, addirittura di fare del bene a chi ci odia.
Il primo Martire cristiano che festeggiamo oggi ha perdonato pienamente i suoi uccisori, ma è stato un eroe della Fede, si è difeso con grande coraggio e ha replicato punto per punto alle false accuse dei suoi nemici. Erano soprattutto nemici di Gesù, non potendo più arrecare del male a Lui perché già crocifisso, si rivolgevano ai suoi seguaci e ponevano domande piene di malizia per trovare un’accusa.
Santo Stefano biasimò i suoi accusatori per difendere il Signore Gesù e non temeva nulla, nessuno riusciva a contrastarlo.
Rileggiamo dagli Atti degli Apostoli la replica del Santo dinanzi gli accusatori, tra essi era presente anche Saulo che diventerà San Paolo. Il sangue di Santo Stefano non è stato inutile, soprattutto il suo perdono e la sua preghiera per i suoi uccisori, tra cui appunto, Saulo.
«“O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; voi che avete ricevuto la legge per mano degli Angeli e non l’avete osservataâ€.
All’udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.
Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: “Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’Uomo che sta alla destra di Dioâ€.
Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spiritoâ€. Poi piegò le ginocchia e gridò forte: “Signore, non imputar loro questo peccatoâ€. Detto questo, morì» (At 7,51-60).
La Chiesa pone la festa del Santo subito dopo la nascita di Gesù, è l’indicazione ai cristiani che la vita è una lotta contro il male che si annida spesso anche nelle persone insospettabili. Tutti noi della Parrocchia virtuale siamo protetti dalla Madonna perché siamo consacrati a Lei, ogni giorno La invochiamo nel Santo Rosario ed Ella ci aiuta, ci libera dai pericoli e dai nemici.
Rivolgo in questo commento un pensiero di ringraziamento ai benefattori che mi aiutano.