VANGELO (Lc 6,12-19)

Gesù con gli apostoliMartedì 28 ottobre 2014 

30ª Settimana del Tempo Ordinario

 

SANTI SIMONE E GIUDA

 

+ Ne scelse Dodici ai quali diede anche il nome di Apostoli

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da Lui usciva una forza che guariva tutti. Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

“In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio”. Abbiamo già incontrato questo brano e ho evidenziato l’incongruenza del testo, perché Gesù non poteva pregare Dio, semmai il Padre. C’è grande illogicità in questa nuova traduzione della Bibbia, viene utilizzata da tanti fedeli che forse trascurano questa contraddizione, ma inconsciamente qualcosa di imperfetto rimane.

Per non sbagliare il vero significato biblico e non cadere in altri brani mal tradotti, ricorro sempre alla traduzione biblica della CEI del 1974 e vi trovo la corretta Parola di Dio. Infatti lo stesso versetto lo traduce così: In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione”. Qui non si cade nella incoerenza biblica, attesta che Gesù trascorse la notte in preghiera e non che pregava Dio.

Queste situazioni danno l’idea che la Parola di Dio non viene trattata con la dovuta attenzione, anche da queste confusioni qualche credente si allontana gradualmente dalla Chiesa o dalla preghiera. Non è solamente questa traduzione imprecisa a causare l’allontanamento, ma concorre ad allontanare il fedele dalla preghiera per la confusione che si crea.

I credenti necessitano di sostegni, vogliono essere ascoltati per esternare varie problematiche e chiedere consigli, ma se non c’è questa disponibilità nelle parrocchie, non c’è neanche la corretta formazione alla sana dottrina del popolo di Dio. Leggendo il versetto che abbiamo considerato, i meno preparati possono convincersi che Gesù sia inferiore a Dio.

Ma Gesù è Dio.

La grande confusione nella Chiesa disorienta tantissimi credenti, essi non trovano con chi confrontarsi ma è anche vero che sono pochi quelli che cercano con vero interesse una guida spirituale. Pregate per incontrare buoni Sacerdoti nelle vostre zone per confessarvi spesso e confrontarvi periodicamente.

In questi giorni ho scritto sull’abbattimento e mi arrivano molti messaggi che confermano questa grave difficoltà spirituale. Sono dispiaciuto per tutti quelli che cadono nell’abbattimento, ma la responsabilità è personale per la mancata reazione ai pensieri che affliggono e non lasciano intravedere nulla di buono. Quasi sempre sono i diavoli a porre questi pensieri nella mente e i più deboli rimangono a riflettere per poi cadere nello scoraggiamento.

Proprio in questi momenti occorre vivere la Fede e reagire con prontezza, sia pregando che ripetendo mentalmente il contrario dei pensieri che hanno portato lo scoraggiamento. È una lotta senza sosta, chi si ferma e non reagisce finisce per cadere nel trappolone di satana, la sua spiritualità si indebolisce sempre più e non migliorerà mai.

Il Vangelo ci dice che Gesù può liberare dalle ossessioni, quella ripetizione di pensieri che si formano nella mente e diventano quasi una fissazione. “Da Lui usciva una forza che guariva tutti”. Gesù può liberarvi da qualsiasi tormento ma bisogna chiederlo ripetutamente, non si deve tralasciare, perché la caduta diventerebbe sempre più rovinosa.

Questo scoraggiamento indebolisce pesantemente la Fede e la preghiera diventa tiepida, quasi meccanica perché manca l’elemento fondamentale: l’amore. Non è amore solo perché si pensa a Gesù, infatti si può pensare al diavolo ma non si ama. L’amore verso Gesù nella preghiera si prova quando si avverte interiormente la sua presenza, quando c’è la sicurezza che Lui ascolta.

Anche gli Apostoli hanno compiuto il cammino di formazione, i Santi Simone e Giuda Taddeo ci indicano che tutto è possibile.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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