Seconda domenica di Pasqua (A)
Seconda domenica di Pasqua (A)
Aderire ad una Persona, non solo leggere un santo libro!Â
“Commento di don Franco Galeoneâ€
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La domenica “della fede di Tommasoâ€
Il periodo pasquale si distende per l’arco di sette settimane; in queste sette domeniche pasquali è descritta la Chiesa con le sue gioie e i suoi dubbi. In questa presentazione della Chiesa in espansione, rivestono grande importanza gli Atti degli apostoli, scritti da Luca, autore di questo “quinto Vangelo dello Spirito e della Chiesaâ€. Luca descrive la Chiesa primitiva che è costruita su quattro pilastri: l’insegnamento degli apostoli, la frazione del pane, la preghiera, l’unione fraterna. Oggi viene sottolineata la “unione fraterna†(koinonia): a fare comunità cristiana, non basta che si raduni un certo numero di cristiani per celebrare un rito liturgico; occorre l’unione fraterna, e questa ogni giorno della settimana. Cristiani a 360 gradi, non solo festivi ma anche feriali!
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Non essere più incredulo!
Il brano evangelico di oggi è dedicato a Tommaso, che rappresenta tutti coloro che fanno fatica a credere. Cristo è paziente con la libertà umana; anche noi non dobbiamo scoraggiarci dei nostri dubbi, e dobbiamo sempre rifiutare ogni forma di teologia e pedagogia della violenza: “Ogni forma di violenza usata nel campo della religione e dell’educazione è illegale e immorale, anche a fin di bene†(A. Rosmini). L’episodio è stato scelto dall’evangelista Giovanni con l’evidente intento di ammaestrare i credenti: imparare a vedere Cristo solo con gli occhi della fede. Ci troviamo davanti a una scena tra le più efficaci del Vangelo: notare la pervicacia arrogante dei tre “Se non …â€, cui corrispondono con affettuosa ironia i tre imperativi di Cristo: “Metti … guarda … metti …â€. Quindi, ansie, dubbi, problemi … non devono scoraggiare; gli stessi problemi possono diventare una risorsa e una energia. Il filosofo del dubbio, Cartesio, andò a Loreto in pellegrinaggio a ringraziare la Vergine per avergli ispirato il metodo del dubbio. Anche Giovanni della Croce, nella sua Notte oscura, scrive che una certa disperazione avvicina alla perfezione. E lo stesso Gesù raggiunse il massimo della gloria dopo avere vissuto l’esperienza del processo e della morte: quel suo umanissimo grido, da un lato esprime lo smarrimento di ogni certezza (“Perché mi hai abbandonato?â€) e dall’altro l’abbandono filiale all’Onnipotenza del Padre (“Nelle tue mani consegno il mio spiritoâ€).
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Tommaso: il primo protestante e il positivista irriducibile!
Oggi la Chiesa ci offre un’altra occasione per convertirci alla gioia della risurrezione; per questo ha scelto il diffidente, l’irriducibile, l’incredulo Tommaso. Tommaso è un vero uomo moderno, un neopositivista che crede solo a ciò che tocca; il suo metodo è la verificabilità ; per lui il peggio è sempre la cosa più certa. Tommaso è il primo dei “protestantiâ€; diventando un “protestante†si è preparato ad essere un buon “cattolicoâ€; fosse stato un conformista, sarebbe diventato un mediocre cattolico, mai avrebbe potuto dire: “Mio Signore e mio Dio!â€. Gli apostoli erano così irritati per la sua testardaggine che volentieri lo avrebbero malmenato per costringerlo a credere (il metodo della violenza, che nei secoli avrà sempre tanti seguaci!). Ma Cristo amava Tommaso, lo ha difeso e l’ha chiamato vicino a sé: “Tommaso, fa’ quello che vuoiâ€. E Tommaso è caduto in ginocchio: “Mio Signore e mio Dio!â€: un vero grido di amore; nessun altro apostolo aveva mai chiamato Gesù “Mio Dioâ€. Proprio da questo Tommaso, dubitante e violento, Cristo ha ricevuto un grande atto di fede e di amore. Questo fa il Signore: trasforma le nostre colpe, i nostri dubbi, le nostre disperazioni in … felici ricordi, in gridi di amore.