Ancora Veritas
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Coreano. A costui dedico il mio articolo in merito all’art. 21 della costituzione. La parola da me utilizzata mio caro amico , seppur censurata altrove, mai è stata indirizzata nel colpire o offendere qualcuno in particolare, ma solo tesa da evidenziare modi di esprimere concetti attraverso comportamenti inusuali e/o contraddittori. Non sono per lo scontro sempre e comunque, la mia attività di blogger a tempo perso non è mai stata incentrata su questo unico obbiettivo, anzi, ad esempio, quivi , ove godo della stima del titolare, mi sono potuto confrontare con vari soggetti , non ultimo il Comitato Promotore, su vari temi , il tutto sono svolto nel massimo rispetto e reciproco mantenimento di ruoli, senza mai trascendere in epiteti o forme di dialogo condite da insulti a vario titolo. Io ho utilizzato dei termini come : “snobbato†e frasi riportate in un articolo che è all’evidenza di tutti i lettori, non soffermandomi sul modo ne sul come, accennando solo la fonte e indicandola col termine: â€a me censuratoâ€. Qui c’è il punto focale del problema caro amico, neanche quando sono stato definito in vari modi in alcuni commenti, ho ritenuto di dover intervenire, per evitare attizzamento maggiore del fuoco della discordia. Mi si può anche ostacolare nel dire ciò che penso in uno spazio telematico, e già questo è molto grave, ma impedirmi perfino di leggere questo no, non lo consento a nessuno. I blog saranno pure dei legittimi titolari e la gestione o l’organizzazione degli stessi una faccenda esclusivamente privata, ma questa condizione finisce nel momento in cui i contenuti sono oggetto di attenzione di tutti gli utenti . Se poi a qualcuno non piace esser commentato o avverso sulle varie tematiche di cui in volta in volta si tratta , meglio chiudere la voce Commenti. Io , ripeto, sono un garantista, la legalità prima di tutto. In passato scrivevo altrove , per creare un forma di controparte informativa , ma ciò non è stato possibile. Va bene, anzi meglio, ma se i miei “antagonisti†vogliono perfino impedirmi di leggere, questo, lo ripeterò all’infinito non lo consento a nessuno. Mi spiace, perché ora ci saranno altri scritti aventi il mero intento di sottolineare i miei difetti o le mie mancate virtù, ma almeno per una volta auspicherei di soffermarsi sul vero problema, ossia l’interazione nel dialogo con reciproco rispetto, senza necessariamente farsi prendere dalla foga agonistica nella difesa della propria ragione. E’ difficile lo so, ma se almeno si tentasse , io sarei ben lieto di confrontarmi.
Saluti Veritas.