2ª Settimana di Quaresima
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+ Dicono e non fanno.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì†dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbìâ€, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre†nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guideâ€, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà , sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato». Parola del Signore
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Nell’Antico Testamento Dio inviava i suoi Profeti per riportare il popolo di Israele all’osservanza stabilita nel patto di Alleanza stipulato con Mosè sul Sinai. Anche quello era un popolo duro di cervice e molto spesso ritornava agli idoli del mondo, trascurando la preghiera e l’Alleanza. Per avere un quadro chiaro di quanto era avvenuto sul Sinai, quando Dio parlò a Mosè, rileggiamo alcuni versetti dall’Esodo:
«Poi il Signore disse a Mosè: “Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate. Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima al monte. Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla cima del monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano a pascolare davanti a questo monte”.
Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando: “Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà , che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione”.
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: “Se ho trovato Grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa di noi la tua eredità “.
Il Signore disse: “Ecco Io stabilisco un’alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo Io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te» (Es 34,1-10).
Ogni alleanza che Dio stabilisce con un popolo o con una persona è cosa assai seria, un patto di amore in cui Lui promette tanti vantaggi e benedizioni a quanti l’osservano. Dio non dimentica neanche per un istante il patto stabilito e attende che l’altra parte sia fedele, mentre Lui non viene mai meno a quanto stabilito. Rimane deluso quando non avviene una risposta adeguata, quando non si rispetta l’alleanza.