Oriundi. Superfici sotterranee In 500 alla mostra di Maria Eudóxia Mellão al Belvedere
Cinquecento persone o poco più hanno affollato il Belvedere di San Leucio domenica sera per la mostra di Maria Eudóxia Mellão, dal titolo “Oriundi. Superfici sotterraneeâ€, curata da Enzo Battarra. Un successo oltre ogni aspettativa che ha premiato il lavoro di un’artista serio ed originale, una ricerca culturale e formale di altissimo spessore.
Per tutti è stata una sorta di immersione nella natura. Tutte le opere, infatti, sono state realizzate con fibre naturali. E proprio un filo di seta ha unito questa grande mostra di arte contemporanea con l’eccezionale monumentalità del luogo.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Caserta, è stata promossa dalla gallerista dell’Unusual Art Gallery Sueli Viana che ne ha curato anche l’organizzazione in collaborazione con Vincenzo Mazzarella. Al vernissage accanto agli organizzatori e all’artista, sono intervenuti anche il sindaco di Caserta Pio del Gaudio, l’assessore ai Grandi Eventi Pasquale Napoletano nonché l’assessore provinciale Pietro Riello.
Maria Eudóxia Mellão è una delle più famose artiste brasiliane, nota a livello internazionale per le sue sculture, cui si sono affiancati negli ultimi anni i gioielli, vere opere d’arte. L’esposizione sarà  visitabile fino al 23 ottobre prossimo. L’artista che appartiene ad una antica famiglia di produttori di caffè, cerca ispirazione e rifugio direttamente nella natura, che viene dalla terra e auspica con le sue opere un ritorno alla terra, attenta alla tradizione e nel contempo alla sperimentazione. Il titolo della mostra è un omaggio ai lavoratori italiani in Brasile che contribuirono alla crescita e alla formazione del grande stato sudamericano. In una sorta di intreccio culturale che mette in relazione gli italiani, i brasiliani, il caffè e la seta, che è il materiale principale utilizzato dall’artista. Infatti, il verbo utile per interpretare al meglio le opere di Maria Eudoxia è il verbo “tessereâ€, perché l’artista trasforma tutto quello che madre natura le mette a disposizione. Non è un caso, quindi, che la location della mostra sia il Belvedere di San Leucio, perché “tessere†è la quintessenza stessa del borgo serico casertano voluto nel Settecento da Ferdinando IV di Borbone.