Santa Messa 1° Settembre
LA PAROLA
1 settembre 2013
Domenica
S. Egidio abate
22.a Tempo Ordinario – II
PREGHIERA DEL MATTINO
Padre pieno d’amore, non ti loderemo mai abbastanza! Per riscattare uno schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio prediletto, che si è offerto lui stesso in sacrificio per noi e per la nostra salvezza. Concedici la grazia di diventare, almeno un po’, consapevoli dell’immensità di ciò che hai fatto. Questa presa di coscienza faccia cadere le montagne costruite dal nostro orgoglio e ci spinga a vederti e a servirti in ciascuno dei nostri fratelli e sorelle. Non possiamo essere i primi ad amarti e a servirti, ma possiamo essere i primi ad amare i nostri fratelli. Concedici questa grazia, Dio amatissimo, per l’intercessione del tuo Figlio prediletto, che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
ANTIFONA D’INGRESSO
Abbi pietà di me, Signore, perché ti invoco tutto il giorno: tu sei buono e pronto al perdono, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)
COLLETTA
O Dio, che chiami i poveri e i peccatori alla festosa assemblea della nuova alleanza, fa’ che la tua Chiesa onori la presenza del Signore negli umili e nei sofferenti, e tutti ci riconosciamo fratelli intorno alla tua mensa. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Sir 3,19-21.30-31)
Fatti umile e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del Siracide
Figlio, compi le tue opere con mitezza, e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore, e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio, perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole, un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 67)
R. Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome. R.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. R.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà ,
hai reso sicura per i povero, o Dio. R.
SECONDA LETTURA (Eb 12,18-19.22-24a)
Vi siete accostati al monte di Sion, alla città del Dio vivente.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità , tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Mt 11,29ab)
R. Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
R. Alleluia.
VANGELO (Lc 14,1.7-14)
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore.
OMELIA
“Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. I grandi maestri dicono che sarebbe meglio non darsi subito come obiettivo l’umiltà . Fissare questo obiettivo fin dall’inizio, significa scivolare impercettibilmente verso una sottile “sufficienza”. Ciò può portare in seguito ad una eccessiva considerazione di se stessi, mentre l’umiltà consiste essenzialmente nel volgere il proprio sguardo al di fuori di se stessi, verso Gesù e verso le grandi realtà della fede, come la grandezza di Dio e la piccolezza dell’uomo, l’eternità e la limitatezza del tempo, la speranza del paradiso e la minaccia proveniente dalle nostre debolezze, la bellezza della santità e l’orrore del peccato.
“Chi si umilia sarà esaltato”. Per diventare umili, bisogna cominciare ad amare. È quello che ha fatto Gesù. L’amore misericordioso l’ha fatto scendere dal cielo. L’amore l’ha spinto sulle strade della Palestina. L’amore l’ha condotto a cercare i malati, i peccatori, i sofferenti. Lo stesso amore l’ha portato, senza indugi, alla sua meta, il Calvario, dove “umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,8).
L’umiltà è stata la forma esteriore della sua carità divina e il suo accompagnatore esterno. L’umiltà è stata un atteggiamento proprio della santa Madre che, per la sua purezza, fu a Dio gradita e, per la sua umiltà , attirò Dio a sé, perché Dio “resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia” (Gc 4,6). Maria era umile perché amava la volontà di Dio e delle persone che erano intorno a lei.
“Chi si umilia sarà esaltato”. Come possiamo noi mettere in pratica questa frase del Vangelo? Dovremmo darci come obiettivo la carità primordiale del Vangelo e cercare di servire tutti quelli che incontriamo. Ogni persona è nostro Signore, e in ognuna di esse noi abbiamo il privilegio di servire Gesù.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo, e compi in noi con la potenza del tuo Spirito la redenzione che si attua nel mistero. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. (Lc 14,11)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore e ci spinga a servirti nei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Ecco le parole che Apa Orsisio rivolse loro in quel momento: “Vedo alcuni tra di voi che desiderano ricevere titoli gerarchici, divenire capi della casa, o altre cose. Costoro vogliono la vana gloria. L’incarico è buono e lodevole, ma quando si chiede a qualcuno di accettarlo e non quando lo cerca egli stesso. All’epoca in cui ci governava nostro padre Pacomio, non vi era nessuno che desiderava gli fosse dato un titolo, perché si temeva “di essere dichiarati inferiori nel regno dei cieli”. E io stesso, all’epoca in cui Abba Petronio mi designò, piansi, fui sconvolto al punto che me ne andai e che nessuno mi trovò, poiché temevo il pericolo delle anime che mi venivano affidate.
In effetti non solo io, ma tutti i santi hanno avuto questo timore: prima Mosè, che fu mandato per il popolo, rifiutò modestamente, e non fu che a causa dell’irritazione di Dio che egli accettò la missione di liberare il suo popolo. Dobbiamo dunque allora cercare degli incarichi senza tener conto degli ostacoli imprevisti e dei fossati? Ognuno di noi non conosce forse la sua debolezza nel domare la propria anima? Non sapete forse che se si mette un mattone nelle fondamenta di una casa vicino ad un fiume, non passerà un giorno prima che si sciolga? Ma se lo si mette prima nel fuoco e lo si lascia cuocere, la sua natura cambia: da polvere esso diventa pietra e resiste all’umidità dell’acqua. Accade così agli uomini che non hanno mortificato il loro corpo e che non si sono difesi, come Giuseppe, per mezzo della parola di Dio, come lo Spirito Santo ricorda nei Salmi.
Quando un uomo avrà ottenuto l’autorità , sarà perduto perché sarà soggetto a molte prove e tentazioni.
È meglio per l’uomo riconoscere le proprie forze e rifiutare il governo, nel timore di fare un passo falso, e pensare alla parola del santo Vangelo: ”Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà innalzato””.
SANT’ORSISIO