GRAZZANISE: IMPLACABILE IL “RESPONSO-CANCELLIERIâ€: SCIOLTO IL CONSIGLIO
Terza grave “ferita†al civico consesso, dopo le due degli anni Novanta
GRAZZANISE: IMPLACABILE IL “RESPONSO-CANCELLIERIâ€: SCIOLTO IL CONSIGLIO
                     Per la popolazione una vergogna, per le forze politiche si profila l’Obiettivo 2015
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 di Raffaele Raimondo
– Breve la seduta del Consiglio dei Ministri, grave la decisione assunta: il civico consesso di Grazzanise, facendo il paio col siciliano di Augusta, è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche. Il 7 marzo 2013 sarà scritto negli annali della storia grazzanisana come un’altra data infausta sul piano della coscienza civile e della democrazia rappresentativa. Implacabile è stato il “responso-Cancellieriâ€. Una terza pesante ferita dopo le due analoghe piombate negli anni Novanta. Così le ragioni che nel 2000 fecero la fortuna politica di Enrico Parente, fondatore de La Svolta, ora sono le stesse che ne hanno decretato il tramonto, nel quale è rimasto trascinato anche il figlio Pietro, sindaco successore e disponibile a ricandidarsi qualora si fosse andati al voto nel prossimo maggio. Dunque, soltanto “transitorio†l’intervallo commissariale Ciaramella-Nero determinatosi per le dimissioni “a scaglioni†presentate fra il 7 e il 30 maggio 2012 dagli eletti nella tornata di domenica 28 e lunedì 29 marzo 2010: erano, con Pietro Parente primo cittadino, per la lista n.1 della maggioranza svoltista, Enrico Parente (il padre), Vincenzo Morico, Giuseppe Conte, Vito Gravante, Virgilio D’Abrosca, Davide Massaro, Salvatore Raimondo, Pasquale Di Fruscia, Caterina Argenziano, Mario Cantiello e Giovanni Gravante; per la lista n.2 Nuovi Orizzonti, Federico Conte, Raffaele Pezzera, Giuseppe Raimondo, Marcello Vaio e Paolo Parente. Adesso, azzerato quel consiglio comunale, l’aula dell’assise cittadina resterà vuota per almeno diciotto mesi. La voragine apertasi costituisce una vergogna per la popolazione, mentre per le forze politiche locali si profila l’Obiettivo 2015, cioè una nuova competizione elettorale fra non meno di un anno e mezzo. Ammainate, per il momento, le bandiere di un rapido riscatto, aspiranti sindaci, partiti, formazioni civiche e probabili coalizioni devono prepararsi per i tempi lunghi. La notizia dello scioglimento, diffusasi nella serata, è stata accolta senza dolore e senza gioia: infatti nessuna sofferenza improvvisa, giacché i rumors dei giorni scorsi avevano già messo in conto lo sbocco, ritenuto da molti inevitabile; e neppure letizia, perché in tali circostanze anche l’acrimonia crolla davanti al silenzio cui è costretta la volontà popolare. Alla triade di nuovi commissari che s’insedierà il compito di ripristinare le condizioni istituzionali affinché la parola possa tornare agli elettori. In questa direzione, come già abbiamo detto in passato, non basteranno verifiche finanziarie ed atti amministrativi: occorrerà , in parallelo, un investimento in senso civico e culturale che contribuisca a modificare la mentalità della gente, a far conoscere e rispettare regole, insomma a rafforzare la fiducia nella legalità . Presto si leggeranno le particolari motivazioni del decreto di scioglimento, ma qualunque sia il grappolo degli argomenti configurati dalla Commissione d’Accesso, dal Prefetto e dal Ministro, la sostanza non cambierà : basta con la “selva oscura†del passato e via libera, finalmente, ad un giardino su cui, con la collaborazione di tutti, possa spalancarsi una nuova stagione economica, sociale, culturale ed istituzionale capace di pianificare lo sviluppo. In proposito c’è una domanda che diede il titolo ad un libro pubblicato nel 1985: le giovani generazioni aspettano ancora una risposta: eppure devono sapere che non verrà mai senza il loro costruttivo impegno.