GRAZZANISE: C’E’ UNA “FABBRICA DI SAN PIETRO� L’ASILO NIDO!
                       In costruzione dal 1989, è solo “tempio†di spreco del denaro
pubblico…                                                                                                                             Si sono avvicendate, in 25 anni, Amministrazioni elette da Popolo e
                               Commissioni prefettizie, ma la struttura non è stata mai aperta,
                        anzi pare che un balordo ci vada ad uccidere gatti e cani…
di Raffaele Raimondo
GRAZZANISE – C’è una “fabbrica di San Pietro†a Via Alberolungo? Sì, si chiama “asilo nidoâ€. Progetti, cantieri, varianti, nuovi cantieri… Finanziamenti a più riprese e, secondo il vento favorevole, ingegneri al lavoro, pagati…ovviamente. Ed oggi? Muri e tetto per fortuna ancora in piedi. Ma tapparelle, porte, finestre, vetri e perfino i sanitari scardinati, rotti, distrutti… Insomma, un micidiale mix di spreco del denaro pubblico e di vandalismo da drop-out. Infatti, v’è chi sostiene che un balordo, per lungo tempo, abbia scelto quel “toposâ€, sorto a vocazione esclusivamente assistenziale, per andarvi ad ammazzare gatti e cani. Che dolcezza! Che rispetto per la vita e per gli animali!
Fu il sindaco Enrico Parente (predecessore ed omonimo del penultimo primo cittadino ora alle prese con qualche “avviso di garanziaâ€) ad avviare le prime pratiche, alla fine degli anni Ottanta, onde dotare il Comune di una struttura riservata alla prima infanzia. Un asilo-nido per rispondere meglio ai bisogni delle giovani coppie impegnate nel lavoro extradomestico e prive di quel tradizionale aiuto che, in assenza di entrambi i genitori, nonni e zii assicurano, con affettuosa premura, ai neonati ed ai bimbi in tenerissima età . Ottimo l’obiettivo sociale. Assai deludenti, nei fatti verificatisi, i tempi biblici attraversati e gl’interventi che si sono susseguiti ogni volta contando di giungere al “lotto†conclusivo. Nel primo decennio di questo secolo, in piena epoca svoltista e quando l’assessore al ramo rispondeva al nome di Clemente Carlino, si ventilò l’idea, per lo stabile già eretto in rossi mattoni, di variarne la destinazione: non più asilo-nido, bensì casa d’accoglienza per anziani. La “brillante†revisione però non ha mai visto la luce. Come a dire: né ai piccoli, né ai vegliardi.
Qualcuno, prima o poi, ci rimetterà …le mani o, per meglio dire, altri soldi. A chi spetterà ? Impossibile, al momento, prevederlo. Se la “fabbrica della basilica di San Pietro†richiese molti anni, l’asilo-nido di Grazzanise ne ripercorre i medesimi lunghi tempi. E se nel cuore di Roma alla fine si vide un gioiello dell’architettura grazie anche agli apporti di geni del calibro di Michelangelo e del Bernini, allo stato attuale a Grazzanise, dopo venticinque anni dalla “prima pietraâ€, si vedono solamente nude pareti esterne e tetti ad arco. Eppure nessun inverno dura in eterno; quindi si continua a sperare nel decisivo intervento finale e nel collaudo che apra i cancelli alle mamme pronte a raccomandare alle puericultrici la massima cura dei loro rosei rampolli.