Dalla Seconda Università di Napoli all’Università di Caserta.
Oggetto: F. Iesu: Dalla Seconda Università di Napoli all’Università di Caserta.
 L’ex Provveditore agli studi di Caserta, IESU:
UN PO’ DI CHIAREZZA SUL NUOVO  NOME DA DARE ALLA SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI.
Â
Se le richieste riguardano la mera denominazione dell’Università ( ad es. Università degli studi “Carlo di Borbone “, oppure “ Pier Delle Vigneâ€, etc.) sarebbe sufficiente una delibera del Senato Accademico, ma rimarrebbe sempre come Seconda Università di Napoli.
Se le richieste riguardano, invece, il passaggio della personalità giuridica pubblica, riconosciuta dall’ordinamento statale,  dalla Seconda Università di Napoli  alla neo Università di Caserta ( o anche di Terra di Lavoro, considerando la dislocazione delle facoltà sul territorio provinciale), occorrerebbe un provvedimento legislativo, in quanto l’istituzione della Seconda Università di Napoli è avvenuta attraverso un lungo iter legislativo (D.P.C. M. 12 marzo 1989; Legge 7 agosto 1990 n. 245; D.M. 25 marzo 1991; D.P.R. 28 ottobre 1991; D.P.R. 27 aprile 1992).
A mio avviso, però, non sarebbe necessario una nuova legge (vedi la proposta dell’On Paglia), ma potrebbe essere sufficiente un nuovo decreto del Presidente della Repubblica che integrasse il suo precedente decreto del 1991, nel  quale è stata “prevista l’istituzione del nuovo ateneo sulla direttrice    Caserta, Capua e Nola, come già specificato nel D. M. 25 marzo 1991â€, per decongestionare il maxi Ateneo napoletano.
L’auspicato decreto presidenziale troverebbe la legittima motivazione nella constatazione che la Università negli anni si è sviluppata proprio sul territorio di Caserta e Provincia ( come previsto nelle norme di cui sopra )  con il funzionamento delle facoltà tra Caserta, Aversa, Capua e  S. Maria C. V., con la decisione di ospitare  il Rettorato nella Reggia di Caserta e avviando la costruzione del policlinico in periferia di Caserta, in modo da accogliere l’enorme massa di studenti provenienti dalla provincia e dalla zona nord di Napoli.
In passato si è perso troppo tempo, inutilmente, fidando nell’iniziativa della Chiesa casertana, poi nell’intervento risolutivo dei politici casertani ed, infine, scaricando la patata bollente sui vertici dell’Università .
Oggi, tutti noi speriamo nell’impegno del ministro Profumo: Bene, benissimo, ma se il nostro auspicio non dovesse andare a buon fine, sarebbe ora di rivolgerci, finalmente, al Presidente della Repubblica, che ben conosce ed apprezza Caserta ed i casertani. Però, facciamo presto, perché il Suo mandato volge ormai alla fine.
Francesco Iesu, Grand’Ufficiale al merito della Repubblica.
Â
Â
Â