Grazzanise-Bissato il successo del gruppo vocale strumentale ‘Jucundus Cantus’ di cui fa parte la soprano grazzanisana Maestro Maria Cristina D’Abrosca.
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 di Giovanna Pezzera
Presso la ‘Sala dei baroni’ del Castello baronale di Minturno, una serata pregna di storia con una totale ‘immersione’ nell’atmosfera barocca e rinascimentale. Al convegno su ‘La via francigena del sud’, relatori Alberto Alberti; Roberto Rotassi; Emilio Selvaggi, gli sbandieratori ‘Le Tre Torri’ ed il corteo storico di Castelforte ‘Giulia Gonzaga delle Tre Torri’ hanno accolto gli ospiti ed il pubblico in attesa dello spettacolo di musica, poesia, teatro, letteratura, danza rinascimentale e barocca ‘Giulia Gonzaga, l’amor sacro e l’amor profano in musica, versi, danza’. Una lirica inedita del prof. Renato Filippelli ha da subito introdotto il pubblico nel clima particolare dell’evento; un’esecuzione che ha suscitato entusiasmo ed è stata molto apprezzata. La lirica è stata magistralmente eseguita dal controtenore Giorgio Carducci che ha entusiasmato ed emozionato il pubblico. Componenti dell’Ensamble, oltre a D’Abrosca, Federica Carducci; Anna D’Acunto che è anche responsabile, coordinatrice e direttore artistico dell’Ensemble; Marco Paganelli; Michele Fascino; Eugenio di Lieto. Gli strumentisti hanno suonato strumenti antichi (viole da gamba, flauti di legno, clavicembalo): Mauro Niro; Roberto Palmigiani; Anna Maria Gentile; Tommaso Capuano. Direttore, Paola Ghigo. Danzatrici: Antonella Falso; Serena Di Tano; Giuseppina Falso; Lucia Giuliano, dirette da Fabiana Monacci. Il testo teatrale per ‘Gli Alumbrados’ è della scrittrice e poetessa Carmen Moscariello che ne ha firmato la regia teatrale e con consulenza storica di Antonio Di Fazio è stata presentata quella che fu l’ultima fase della vita di Giulia Gonzaga. Per la rielaborazione dei testi storici Claudio Gallo con la partecipazione degli attori Lia della Rosa e Antonella Simeone. Fotografia di franco De Luca; nelle vesti del giullare, Janos Agresti, molto apprezzato nella sua performance offrendo un ‘tocco’ particolare all’evento. Gli abiti hanno richiamato rigorosamente il periodo storico, frutto di una meticolosa ricerca con il dovuto rispetto anche per le pettinature. La conclusione è stata affidata a due pezzi straordinari, ‘Dulcis Christe’ di Grancini eseguita dai due soprano, Carducci e D’Abrosca, ed un’ ‘Ave Maria’ cantata ‘a cappella’ che ha sorpreso e piacevolmente colpito il pubblico entusiasta della serata.
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