CASERTA – Alla Feltrinelli la presentazione del libro di Pasquale Costagliola “Il culto odinico nella Campania longobardaâ€
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Nunzio De Pinto
Grazie all’ottima organizzazione messa in piedi da “LiberaLibriâ€, sezione di Caserta e dalla Fuci, la presentazione dell’ultimo libro scritto da Pasquale Costagliola dal titolo “Il culto odinico nella Campania longobardaâ€, avvenuto ieri pomeriggio, presso la Libreria “Feltrinelli, è stata un successo. Sono intervenuti con l’autore il giornalista Nunzio De Pinto e l’editore e giornalista Giuseppe Vozza, mentre Gianrolando Scaringi ha letto ampi brani del lavoro di Costagliola. Il libro di Pasquale Costagliola, nell’evocare il passato longobardo di Terra di Lavoro, traccia un quadro sintetico ma pregnante del Ducato e dei Principati che ressero la politica nella regione campana nell’alto medioevo. Lo studio di Costagliola ha considerato anche i territori del Matese dove il culto di San Michele è ancora vivo e dove le testimonianze di fede nel santo guerriero, caro ai longobardi, sono numerose. Basta pensare alla grotta votiva di Rupecanina, antica spelonca montana di devozione longobarda. Altro tema interessante è la presenza di tribù. “Il Culto Odinico nella Campania Longobarda†è un libro che apre orizzonti nuovi rispetto ai consueti paesaggi culturali. Ritorna la storia ancestrale di popoli che sembrano lontani anni luce dal nostro quotidiano ma che si insediarono più di mille anni fa in Campania. I Longobardi sono per certi versi un’etnia misteriosa che fondò un regno durato cinquecento anni ma rappresentano anche un pezzo fondamentale della nostra storia e della genesi dell’Italia. Caserta è una città di origine longobarda come Capua ed i guerrieri provenienti dalla Scania colonizzarono queste terre meridionali ancora con le effige di Odino sui loro scudi. Le saghe del Nord, i culti primordiali dell’ordalia si diffusero sulle colline dei Tifatini. La Caccia Selvaggia un rito orgiastico e selvaggio trovò sfondo nelle campagne della Campania come narra il protomedico Piperno nel 1500. Guerrieri e janare ballano intorno all’albero sacro nelle notti di plenilunio. Più tardi il cristianesimo convertirà questi uomini pagani e San Michele prenderà il posto di Odino nelle preghiere longobarde. L’Arcangelo guerriero guiderà i Winnili nelle tante battaglie dell’epoca. Tutto questo viene evocato nell’agile testo pubblicato da Costagliola ed è un sasso nella piccionaia del conformismo universalista e classicista del nostro tempo e dei nostri luoghi.