Costa Concordia, parla Schettino: sulla mia testa una mano divina
Fonte Virgilio
L’ex comandante non è più ai domiciliari. In un memoriale ricostruisce il naufragio al Giglio: “Con mestiere ho evitato strage”
Naufragio Concordia, il memoriale di Schettino
Naufragio Concordia, le foto subacquee
Firenze, 5 lug. (TMNews) – “Una mano divina si è sicuramente posata sulla mia testa”: solo così, scrive nel proprio memoriale Francesco Schettino, l’ex capitano della Concordia da oggi non più ai domiciliari, è stata evitata “un’ecatombe”, quando la nave è naufragata davanti all’isola del Giglio, la sera del 13 gennaio. Parte del memoriale dell’ex comandante della Concordia, destinato, pare, a diventare un libro, sarà anticipato questa sera da Canale 5 nel programma “Quinta Colonna”.
 “C’e chi, a verbale, ha dichiarato che l’impatto con la poppa è stato causato da una mia allucinazione, un’allucinazione che mi avrebbe fatto virare a destra provocando la scodata verso sinistra – scrive Schettino – Altro che allucinazione! Piuttosto è stato il mio fiuto, il mestiere, il saper riconoscere il mare a farmi fare quella sterzata repentina a dritta. Nessuno, fino a quel momento, mi aveva avvisato che avevamo superato il punto di accostata fissato sulla rotta. Per fortuna ho visto della schiumetta bianca sulla mia sinistra. E’ stato un segno che mi ha fatto dare ordine di virare a dritta, per puro istinto”.
 “In quel momento una mano divina – scrive – si e sicuramente posata sulla mia testa. Se avessi continuato su quella rotta, avremmo colpito lo scoglio con la prua. Sarebbe stata un’ecatombe. Altro che conta dei compartimenti per stabilirne la galleggiabilità ! Si sarebbero trovati tutti scaraventati in aria per l’impatto. Dopo qualche minuto saremmo finiti tutti in acqua, probabilmente a testa in giu. Altro che emergenza generale in ritardo! Altro che abbandono della nave: ragionamenti di questo tipo non si sarebbero neanche potuti ipotizzare…”.
 Oggi a Schettino “fa rabbia e tristezza ascoltare il contenuto della scatola nera osservare il radar degli attimi prima dell’incidente. Ma ogni mia pena e rammarico e in minima parte alleviato dalla consapevolezza di avere evitato, virando, una strage. Non è mio costume biasimare gli altri, voglio solo precisare che fino all’ultimo – e anche dopo l’incidente – e stato negato che stavamo percorrendo una rotta che ci avrebbe portato direttamente sugli scogli”.
 Intanto il legale di Schettino ha fatto sapere che l’ex capitano della Concordia non è più agli arresti domiciliari. Bruno Leporatti ha citato una decisione del Gip di Grosseto, Valeria Montesarchio. Schettino era ai domiciliari dal 17 gennaio. Adesso avrà solo l’obbligo di dimora nel comune di Meta di Sorrento, dove risiede. Sull’istanza, proposta dalla difesa dell’indagato, il Pm aveva espresso parere favorevole.