SAN NICOLA LA STRADA –Schiavone (Grande Sud): vertenza Firema, pronto tavolo tecnico con l’unita’ di crisi.
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Nunzio De Pinto
 Venerdì scorso, il Coordinatore cittadino di Grande Sud di San Nicola La Strada, Pierluigi Schiavone, ha partecipato alla riunione convocata nella sede dell’azienda Firema per esaminare la vertenza riguardante il gruppo industriale e, quindi, anche il futuro dello stabilimento e degli oltre 500 dipendenti. Alla riunione, alla quale erano stati invitati anche i Parlamentari, ha partecipato l’On. Giovanna Petrenga, e, in rappresentanza dei comuni in cui opera l’azienda, il Sindaco di San Nicola La Strada Pasquale Delli Paoli, con le organizzazioni sindacali e con i rappresentanti dei lavoratori. Singolare ed inopportuna l’assenza dei Sindaci di Caserta e Marcianise soprattutto quando c’è in gioco la sopravvivenza di centinaia di lavoratori. “Dall’incontro†– ha commentato Schiavone – “sembra che si stiano aprendo degli spiragli positivi sull’azienda casertana. Proprio per questo, l’On. Petrenga ha illustrato la strategia da attuare. Già lunedì ci sarà un tavolo tecnico con un delegato dell’unità di crisi del Ministero ed il Prefetto di Caserta con la supervisione di una delegazione di lavoratori. Va anche evidenziato che Finmeccanica ha evidenti problemi strutturali e non può garantire nulla al momento. Sarebbe opportuno indire un tavolo anche tra Finmeccanica e Governo, e proprio per questo porteremo la vicenda all’attenzione del nostro leader il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè. Nell’immediato invece†– ha continuato il coordinatore arancione – “è quello di pressare il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, al fine far di sbloccare i fondi necessari per la continuità della produzione. Infatti, durante il commissariamento l’ente preposto per il controllo e la gestione è proprio la Regione. Inoltre, c’è da risolvere una questione che è stata accantonata e cioè quella inerente all’amianto. Infatti molti dipendenti hanno avuto un decreto per le conseguenze derivati dall’eternit. Quindi è opportuno coinvolgere i Ministeri Salute, Sviluppo Economico e Lavoro con la supervisione del Ministero dell’ambiente per fare chiarezza sulla questione. Tra l’altro†– conclude Schiavone – “nell’ipotesi remota che l’azienda possa chiudere possono sfruttare gli anni del decreto per il prepensionamento, in modo da salvaguardare ulteriormente i lavoratori”.