Santa Messa Sabato 24 Settembre 2006
LA PAROLA DI OGGI
24 settembre 2011
Sabato
S. Pacifico da Sanseverino Marche – XXV tempo ordinario – (A) – I
PREGHIERA DEL MATTINO
Ogni mattina è come una finestra aperta sull’ignoto. Noi abbiamo, certo, dei progetti, delle speranze e dei sogni da realizzare in questa parte di vita che è una giornata. Tuttavia resta una parte importante di ignoto e di inatteso. Noi ti preghiamo, Signore, toglici quest’angoscia di fronte all’ignoto, al futuro, e dacci la forza di porre tutta la nostra fiducia in Dio.
ANTIFONA D’INGRESSO
“Io sono la salvezza del popolo”, dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò e sarò il loro Signore per sempre”.
COLLETTA
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Zc 2,5-9.14-15)
Io vengo ad abitare in mezzo a te.
Dal libro del profeta Zaccaria
Alzai gli occhi, ed ecco un uomo con una fune in mano per misurare. Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza».
Allora l’angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo, che gli disse: «Corri, va’ a parlare a quel giovane e digli: “Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso – oracolo del Signore – le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa”.
Rallégrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te. Oracolo del Signore. Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo, ed egli dimorerà in mezzo a te».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Ger 31,10-12.13)
R. Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.
Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciatela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge». R.
Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore. R.
La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni». R.
CANTO AL VANGELO (2Tm 1,10)
R. Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
R. Alleluia.
VANGELO (Lc 9,43b-45)
Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore.
OMELIA
Cristo annuncia agli apostoli la Passione: “Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato in mano degli uomini”. All’annuncio di questa disgrazia, gli apostoli restano senza parole: “Avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento”, dice l’evangelista. L’oppressione, la persecuzione dei giusti, la loro morte risulta sempre incomprensibile. Eppure questa ingiustizia è sempre attuale.
Per le nostre origini, per la creazione, noi siamo tutti fratelli, creature e figli dello stesso Padre, chiamati ad un alto destino, poiché l’uomo è la corona della creazione. Come accettare allora che l’uomo possa diventare un pericolo per il proprio fratello? “Homo homini lupus”, dicevano gli antichi, cioè l’uomo è lupo per il suo simile.
Quando si disprezza l’uomo fino a perseguitarlo e a minacciarlo di morte, si nega la creazione, si disonora la parola di Dio. Rinnegando un fratello, l’uomo rinnega la sua dignità di uomo. È un tradimento del proprio destino.
Cristo, Figlio di Dio – e nostro fratello – è venuto fra noi per correggere questa grave corruzione dei rapporti interpersonali. Egli accetta le sofferenze della croce per riparare l’offesa a Dio, arrecata da questo grave attentato alla sua creazione e per darci l’esempio supremo dell’amore fraterno dando la vita per i fratelli.
Insegnamento ed esempio: alla violenza Cristo oppone la dolcezza, alla collera la sopportazione, all’odio l’amore, alla morte la vita.
Il Padre ha manifestato il suo amore tramite la creazione e nella creazione. Il suo amore è la garanzia stessa della vita. Il Figlio, per amore, è divenuto solidale degli uomini. Dio è amore e carità . Con questo duplice impegno il Figlio ha riscattato l’uomo caduto e ha rinnovato la vita, facendo il bene, ovunque sia passato nella sua vita terrena.
La sofferenza del povero, per lo più provocata dall’uomo, resta sempre inammissibile ed incomprensibile, ed anzi intollerabile. In questo ambito si impone un cambiamento radicale. L’ispirazione ci deve venire dall’insegnamento e dall’esempio di Cristo. Anche a costo di sacrifici. Certo, ciò richiede un certo superamento di se stessi, un superamento dell’umano. L’inno alla carità cantato da san Paolo può darcene precise indicazioni.
Ogni infelice mediti su Geremia. Questo profeta deve dare l’esempio di un uomo che, colpito dalla sofferenza, è spinto a ribellarsi contro Dio, ma che finisce poi per abbandonarsi a colui che solo allora, tramite la sofferenza, egli giunge a conoscere.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo e donaci in questo sacramento di salvezza i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore, e le mie pecore conoscono me”, dice il Signore. (Gv 10,14)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti, perché la redenzione operata da questi misteri trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
È bene ricordarci delle parole di un canto parrocchiale: “Se la speranza ti ha fatto avanzare più della paura, avrai gli occhi aperti. Allora, potrai resistere fino al sole del nuovo giorno”.
Un detto popolare assicura che dopo ogni inverno arriva la primavera, o che dopo il venerdì santo c’è sempre una Pasqua… Concedimi, Signore, questa speranza perché, in mezzo alle prove e alle sofferenze, i miei occhi non ti abbandonino mai e possano vedere il tuo sole e la tua grazia.